Progetto Case: De Santis, "Disastro annunciato e conosciuto"

Duro intervento del segretario regionale dell'Idv, già assessore al Bilancio nella Giunta Cialente: "Si è preferito nascondere la verità sotto il tappeto"

Progetto Case: De Santis, "Disastro annunciato e conosciuto"

DATI DRAMMATICI. "I dati drammatici sulla gestione finanziaria del Progetto CASE emersi nella riunione della Prima Commissione consiliare sono noti da tempo a tutti, sindaco, assessori, consiglieri e dirigenti, ma tutti hanno sottovalutato la gravita' del problema, preferendo nascondere la verita' sotto il tappeto. Dunque un disastro annunciato e conosciuto". Lo afferma il segretario regionale dell'Idv, Lelio De Santis, gia' assessore al Bilancio nella Giunta Cialente.

"Il buco finanziario di oltre 7 milioni, la pseudo transazione con Banca Sistema di oltre 9 milioni, l'impossibilita' di onorare le rate del mutuo e la conseguente sciagurata decisione di metterle a carico dei cittadini tutti - osserva l'esponente politico - sono la conseguenza dell'acquisizione del Progetto CASE al patrimomio comunale senza le dovute garanzie, della volonta' di non richiedere da subito il pagamento dei consumi e dei canoni e, poi, dell'incapacita' di far pagare a tutti gli assegnatari i consumi. Il sottoscritto ha avuto la delega alla riscossione dalla fine del 2013 per circa 1 anno e ha contribuito, con un'azione incisiva portata avanti insieme con l'Ufficio apposito appena costituito e d'accordo anche con tutti i Comitati, a recuperare oltre 7 milioni degli 11 del precedente debito".

LA RISCOSSIONE DELLE SOMME. E' giunto il momento, rimarca De Santis, di "affrontare sul serio e alla luce del sole il problema della riscossione delle somme dovute dagli assegnatari e della gestione complessiva del Progetto CASE-MAP, che rischia di essere la tomba dell'Amministrazione comunale ed un disastro economico e morale per la citta'. Ne' servira' l'affidamento alla Societa' di riscossione, Recus di Treviso, che con un ribasso del 65% e con una provvigione del 2,80% non sara' in grado di assicurare un recupero significativo del credito. Anzi, la procedura prevista della riscossione bonaria rispetto agli atti gia' predisposti all'epoca dall'Amministrazione comunale, che prevedevano la riscossione per ingiunzione fiscale, e' un passo indietro che non risolvera' il problema. Allo stato, in attesa di mettere in campo una strategia risolutiva e decisioni serie, sarebbe un fatto positivo se l'Amministrazione non aggiungesse altri atti sbagliati".

Redazione L'Aquila