Processo Ciclone. Assolto ex sindaco di Montesilvano Enzo Cantagallo

In primo grado era finita con la condanna a cinque anni di reclusione. Di Carlo: "La giustizia è un problema"

Processo Ciclone. Assolto ex sindaco di Montesilvano Enzo Cantagallo

PROCESSO CICLONE: ASSOLTO EX SINDACO ENZO CANTAGALLO. La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato l’assoluzione emessa nei confronti dell’ex sindaco di Montesilvano (Pescara), Enzo Cantagallo, dall’accusa di associazione per delinquere ed ha dichiarato prescritti gli episodi di corruzione per cui era stato condannato alla pena di cinque anni. Oltre all'ex primo cittadino, difeso dall'avvocato Giuliano Milia, era stato il pubblico ministero Gennaro Varone a presentare ricorso contro il verdetto di primo grado del processo "Ciclone". Il collegio giudicante della Corte d'Appello di L'Aquila, composto dai giudici uigi Catelli (presidente), Aldo Manfredi e Armando De Aloysio, ha letto la sentenza poco fa. Adesso resta la Cassazione, come ultimo grado di giudizio.

COSA ERA SUCCESSO IN PRIMO GRADO. Il 28 dicembre 2012 la vicenda si era conclusa con la condanna di altri 12 imputati, 17 assoluzioni e 5 prescrizioni. Molti degli imputati condannati erano stati, comunque, assolti da alcuni dei reati contestati. Sempre in primo grado, Cantagallo era stato assolto "perchè il fatto non sussiste" dai reati di associazione per delinquere, favoreggiamento, calunnia, abuso edilizio, abuso d'ufficio, elusione dei costi di costruzione nonche' da diversi episodi di corruzione. Per questa vicenda l'ex sindaco, alla guida di una coalizione di centrosinistra, nel 2006 finì in manette insieme ad altre cinque persone. 

LE REAZIONI A CALDO. "La conferma dell'assoluzione dell'ex sindaco di Montesilvano, Enzo Cantagallo, da parte della Corte d'Appello di L'Aquila, ripropone  con forza il problema di una giustizia che entra a gamba tesa nella vita di persone che vedono stravolta la propria esistenza per le iniziative estemporanee di una parte della magistratura. Quando poi si tratta di Amministratori scelti dagli elettori, il danno ha anche una gravissima evidenza pubblica, poiché l'intervento dei giudici finisce per scippare i cittadini dei diritti civili che loro attribuisce la Costituzione. Ad oltre vent'anni da Tangentopoli, questo nodo resta irrisolto e sarebbe ora che il Governo affrontasse  il problema rappresentato da un potere giudiziario debordante in danno di quello esecutivo e legislativo che, al contrario, meritano identica dignità e tutele". Queste le parole del segretario dei Radicali Abruzzo Alessio Di Carlo

 Redazione Independent