Prendono a botte i carabinieri dopo fuga impossibile per San Donato

Inseguimento per le affollate vie del quartiere: arrestati per due pregiudicati di Ortona. Avevano delle dosi di eroina

Prendono a botte i carabinieri dopo fuga impossibile per San Donato

PESCARA. MATTINA AGITATA NELLE VIE DI SAN DONATO. Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara hanno tratto in arresto con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali Daniele Barone, 39enne, e Luca Vezzi, 29enne, entrambi di Ortona, gravati da precedenti di polizia.

I due sono stati individuati dalla pattuglia in servizio di perlustrazione mentre si aggiravano a bordo di uno scooter di grossa cilindrata nel quartiere San Donato. Avvicinati per un controllo hanno tentato di disfarsi di un involucro contente qualche grammo di eroina e dando il via ad una corsa folle nelle vie del quartiere, tentando ripetutamente, con manovre spericolate, di far sbandare la gazzella contro altri veicoli.

L’inseguimento si è concluso, per fortuna senza incidenti, in via Fontanelle dove, vista l’impossibilità di proseguire la corsa, i due hanno cercato di fare inversione, tentando di investire i militari scesi della macchina.  

Scesi dal motorino è scoppiata una violenta colluttazione nel corso della quale un Carabiniere è rimasto ferito ad una mano riportando lesioni guaribili in 7 giorni. Bloccati e tratti in arresto, i militari hanno accertato che lo scooter era privo di assicurazione e senza la revisione, scaduta da tre anni.

I due sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della caserma in attesa della direttissima previsto per la mattinata odierna.

Redazione Independent



Episodio simile nel pomeriggio: sempre i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno fermato Ugo BOSCHI, 33enne di Roseto degli Abruzzi, con numerosi precedenti, trovato in possesso di qualche dose di sostanza stupefacente ed una siringa. Innervosito dal controllo lo stesso ha tentato la fuga, e poi, bloccato con il supporto di un’altra pattuglia, ha minacciato i militari di aggredirli o di scagliarsi contro passanti brandendo la siringa. Dalle minacce lo stesso è passato ai fatti, scagliandosi contro gli uomini uin uniforme cercando di colpirli.
La professionalità dei Carabinieri ha consentito di rendere inoffensivo il BOSCHI, ma data la presenza di una donna con un bambino di pochi anni seduti ad una fermata dell’autobus a pochi passi dal luogo dei fatti, si sono vissuti attimi di forte tensione.
Gli episodi dimostrano come la criminalità comune diventi ogni giorno più aggressiva, violenta e difficile da fronteggiare, ma questa sfida sempre più complessa vede le forze di polizia, ed in particolare l’Arma, pronta e determinata a continuare a garantire alla collettività standard elevati di sicurezza.