«Porto? Vergogna di Stato»

Chiodi a Roma denuncia la situazione dello scalo fluviale pescarese. Pescatori in crisi come il turismo via mare

«Porto? Vergogna di Stato»

PORTO, LA PALUDE SENZA FINE - «La vicenda del Porto di Pescara è figlia di una serie di errori incredibili. Dalla sua progettazione, completamente sbagliata, sino al mancato dragaggio degli ultimi anni», così il 'Governator' della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, da Roma ha risposto ad una domanda rivoltagli da una giornalista. Chiodi si è parecchio arrabbiato - cosa inusuale per il suo stile da 'economista british' - e non sono mancate le stoccate anche alle agenzie di analisi che - stando a quanto riportato dal primo cittadino abruzzese - «oltre ad avere toppato clamorosamente ed avere creato diversi danni, per milioni di euro, sono oggi restie a presentare delle analisi per evitare critiche e polemiche». A tutto ciò. poi, si è aggiunta anche l'indagine della magistratura antimafia che ha sequestrato la draga, entrata in servizio il primo giorno, per un'inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti. Insomma, di tutto e di più.

I PROBLEMI DELLA MARINERIA E TURISMO - Intanto i problemi della marineria pescarese (centinaia di famiglie), così come l'intero settore del turismo via mare (svariati milioni di euro), restano tali e quali. Da questo pantano sarà dura uscire viste e considerati anche gli ultimi sviluppi sullo svuotamento dei fanghi dalla vasca di colmata che conterrebbero, a quanto pare, sostanze tossiche per la salute umana. Ma se così fosse, allora perchè lo Stato non interviene per salvare i cittadini pescaresi?

Marco le Boeuf