Piovono su Pescara tonnellate di eroina e cocaina. Che fare?

Non si contano più gli arresti per spaccio di stupefacenti: ieri l'ennesimo blitz della narcotici nel quartiere Rancitello

Piovono su Pescara tonnellate di eroina e cocaina. Che fare?

A Pescara quanta droga si consuma ogni giorno? Impossibile fare una stima, nemmeno la questura ne è a conoscenza. Ma sulla base degli innumerevoli arresti, che sono all'ordine del giorno, si può stimare che gli stupefacenti che entrano in possesso della criminalità organizzata che ne gestisce il traffico ammontano a diverse tonnellate. 

Il capoluogo adriatico si conferma uno dei nodi principali per lo smercio di eroina, di provenienza balcanica (vedi operazione Ellenika dello scorso marzo qui), e cocaina che arriva dal sudamerica e, via 'ndrangheta o camorra o mafia, finisce nei quartieri principi dello spaccio di droga: cioè Rancitelli, Fontanelle, Zanni e San Donato.

Affrontare questa emergenza non è semplice. A noi verrebbe in mente un presidio, giorno e notte, ad esempio in via Tavo, nei pressi dello stabile meglio noto col nome di "Ferro di Cavallo". Perlomeno, servirebbe a fermare un business di centinaia di migliaia di euro che, quotidianamente, finiscono nelle tasche del crimine organizzato.

E' soltanto un'idea. La polizia sa cosa fare. Ma è chiaro che a Pescara non si può più far finta di niente: il problema droga è dilagato. La filiera, complice la crisi economica, adesso impiega anche insospettabili cittadini, pensionati che non arrivano a fine mese e che, ricattati ovvero per necessita. accettando di custodire in casa quei pacchetti di droghe che poi vengono spacciati nelle abitazioni popolari, occupate abusivamente, dai vari clan rom .

Redazione Independent