Pescara fa il bagno in mezzo a venticinque milioni di liquami

E' successo lo scorso 28 luglio quando si è rotta la condotta fognaria di via Raiale. Per abbattere il carico batterico sono stati usati 350 di Oxystrong

Pescara fa il bagno in mezzo a venticinque milioni di liquami

PESCARA FA IL BAGNO IN MEZZO A VENTICINQUE MILIONI DI LIQUAMI. Succede a Pescara, prima città d'Abruzzo, nel bel mezzo della torrida estate dell'anticiclone africano Caronte. Per la precisione è il 28 luglio - forse anche il 27 difficile da dire - quando si rompe la condotta fognaria di via Raiale, che già nello scorso maggio, ovvero ad un mese dall'inizio della stagione, aveva dato una bella botta alle acque marine del nostro litorale. Forse venticinque milioni di litri di liquami, acque nere, cacca per intenderci, questa è la stima che ci riportano, vengono sversati nel fiume Pescara, poi finiscono in mare. Il sindaco Marco Alessandrini informato dei fatti probabilmente dall'Aca, che ha gettato nella fogna 350 litri di Oxystrong, o acido peracetico, ovvero varechina, per abbattere il carico batterico e dare, immaginiamo, un aspetto meno tragico o maleodorante delle nostre acque, ha però - così sembra aver detto in Commissione Ambiente e Vigilanza - ritenuto di non divulgare la notizia e di non apporre gli obbligatori divieti di balneazione. Chi c'era all'incontro, convocato ieri mattina in Comune alla presenza dei consiglieri comunali e molti cittadini, dice che è stata riferita anche una presunta valutazione costi/benefici sull'opportunità di divulgare o meno la notizia. In pratica per non danneggiare le attività balneari e creare allarmismi, perchè i valori anomali registrati dall'Arta sarebbero rientrati nella normalità in breve, il giorno successivo, si è scelta la seconda ipotesi anche se il divieto sarebbe stato comunque firmato dal sindaco. Questa è la cronaca che è giunta alle nostre orecchie e che proviamo a riportare riservandoci di correggere eventuali errori essendo la questione complicata e a tratti nebulosa in alcuni passaggi. E' chiaro, però, che se quanto da noi scritto fosse confermato - ribadiamo che per ovvie ragioni non ci è possibile ricostruire esattamente cosa è capitato - ci troveremmo dinanzi ad una gravissima omissione del sindaco Zagat Alessandrini, che è la massima autorità sanitaria della Città di Pescara.

Redazione Independent