"Pescara Vecchia", consorzio col logo e "cicchetti" a prezzi bloccati

L'assessore Cuzzi ed il presidente Summa lanciano l'iniziativa per regolare la "movida" nel centro storico della città: "Escluderemo i non qualificati"

"Pescara Vecchia", consorzio col logo e "cicchetti" a prezzi bloccati

"PESCARA VECCHIA"D DIVENTA BRAND E SI FA LOGO. Questa mattina l'assessore al commercio Giacomo Cuzzi e gli operatori della zona di Pescara Vecchia, riuniti in un consorzio per coordinare le attività nel cuore della movida pescarese, hanno tenuto una conferenza stampa per presentare l'ultima novità in fatto di attrattiva turistica e rilancio dell'economia del divertimento: cioè il logo-brand "Pescara Vecchia". A spiegare l'idea è il giovane politico "democrat" che, affinancato dal presidente del consorzio Cristian Summa, ha parlato di “percorso per rigenerare la vocazione della zona che deve essere attenta a mantenere il livello vocativo elevato, perché la qualità del servizio e dell'offerta diventi attrattore di una modiva bella, sana e capace di rappresentare città e territorio". 

ALESSANDRINI E LE ZONE CALDE DELLA CITTA'. L'amministrazione di Marco Alessandrini è alle prese col problema della gestione dell'industria del divertimento sia in centro che a Pescara Vecchia. Nei prossimi giorni, infatti, il sindaco di Pescara si preoccuperà di introdurre norme e/o divieti per evitare che luoghi in forte espansione, come via Cesare Battisti, diventino teatro di violenze, degrado e scorribande notturne (leggi qui). Sul punto è intervenuto anche Cuzzi che ha parlato di "un messaggio positivo con gli operatori per un percorso capace di isolare ed escludere utenze e movida non qualificanti". 

IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO SUMMA. Il Consorzio Pescara Vecchia è, appunto, il risultato di tutta una serie di inziative sfociate nel logo che rappresenta una determinaziona geografica che è compresa fra Corso Manthonè, via delle Caserme, piazza Unione, piazza Garibaldi e via Flaiano. Il presidente Cristian Summa spiega le regole e le sanzioni in caso di non rispetto delle regole. "Ad oggi - dice - sono 40 gli operatori che hanno deciso di impegnarsi a rispettare le regole che ci siamo dati e la concessione del logo è protempore per chi fa parte del Consorzio, in quanto il logo certifica l'adesione a tali regole e chi non le rispetta può vedersi revocare il logo. Abbiamo scelto di procedere secondo questa via perché vogliamo farci portatori di un divertimento sano e di qualità: bisogna servire bevande secondo le regole e cucinare cose buone. E' una formula che abbiamo sperimentato e che ha funzionato in questi mesi di “rodaggio”, perché ha animato il perimetro rappresentato dal Consorzio e ha qualificato l'offerta di food e beverage". Gli opereratori del consozio applicheranno determinati prezzi a cockail, birre e “cicchetti” e chi non rispettràle regole verrà cacciato. 

Redazione Independent