Pescara: D'Angelo e il super stipendio, FI passa all'attacco

E' polemica dopo la scelta di destinare una cospicua indennità all'ex vicesindaco. Il tutto sulle spalle dei cittadini. Presentata un'interrogazione

Pescara: D'Angelo e il super stipendio, FI passa all'attacco

ZAGAT E' SENZA PACE. L'amministrazione Alessandrini sembra essere davvero senza pace. Ora, sempre per quanto riguarda le polemiche che da settimane stanno ciclicamente investendo il sindaco di Pescara e chi gli gravita attorno, è il turno di Camillo D'Angelo (foto), ex vicesindaco ed ex assessore ai tempi delle due giunte D'Alfonso.

MASCI E IL SUO VOLO "D'ANGELO". Ecco cosa scrive il consigliere comunale Carlo Masci: "L'ex vicesindaco D'Angelo, diventato sindaco per la malattia ingravescente dell'ex sindaco D'Alfonso, attuale governatore, e' stato assunto nello staff del sindaco Alessandrini con un'indennità di 1.700 euro mensili, oltre lo stipendio (praticamente un'indennità superiore allo stipendio base). Il tutto alla faccia di una norma che impedisce agli amministratori di svolgere, nei 2 anni successivi alla cessazione dell'incarico politico, attività dirigenziale all'interno dello stesso Ente amministrato. Fatta la legge, trovato l'inganno. Basta alzare l'indennità, il posto c'è, lo stipendio e' lo stesso, le responsabilità sono inferiori".

ANTONELLI INTERROGA. D'Angelo è entrato nello staff di Alessandrini in qualità di funzionario responsabile del programma di governo, ma questo suo "ritorno" in scena non va giù all'opposizione. Il consigliere comunale Marcello Antonelli (Forza Italia) ha presentato un'interrogazione nella quale «si chiede al sindaco di ridurre drasticamente l’indennità del dottor D’Angelo, uniformandola a quella degli altri addetti assegnati allo staff». Alessandrini si è riservato di rispondere per iscritto nel giro di 5 giorni. Staremo a vedere, anzi a leggere. Intanto, però, ha ragione Masci quando si domanda: "Ma i soldi per comprare le maschere per nascondere le facce di questi personaggi immarcescibili chi ce li mette?".

Giulio Bertocciani