Operazione "Free Book" della Gdf: sequestrati 2000 testi a Chieti

Blitz delle Fiamme Gialle nelle copisterie della zona universitaria. Mega multe ai trasgressori del diritto d'autore

Operazione "Free Book" della Gdf: sequestrati 2000 testi a Chieti

BLITZ DELLE FIAMME GIALLE NELLA ZONA UNIVERSITARIA. Evidente la stavano facendo proprio grossa e così qualcuno, magari qualche docente universitario indispettito da qualche libro fotocopiato e di cui è l'autore, ha chiamato le Fiamme Gialle della Compagnia di Chieti per vigilare sul fenomeno delle riproduzioni illegali.

Così, questa mattina, è scattata l'operazione "Free Book" naturalmente nella zona universiaria di Chieti Scalo, dove nei pressi dell'Università "d'Annunzio" sono concentrate le principali copisterie che offrono servizi vari agli studenti universitari abruzzesi e fuorisede.

Durante il blitz i militari hanno sequestrato oltre 2000  testi, 6 personal computer e 7 supporti informatici contenenti centinaia di testi in formato pdf e che servivano per realizzare le copie illegali. 

Il giro di affari stimato dai Baschi Verdi è di quelli importanti: solo i testi sequestrati – per lo più volumi universitari di medicina, chimica e biologia – venivano venduti fino ad 80 euro a copia, permettendo ai titolari delle copisterie di conseguire introiti complessivi per oltre 150.000 euro.

E’ bene ricordare come la normativa preveda, infatti, che di un testo possano essere fotocopiate al massimo il 15 per cento delle pagine complessive ed, in nessun caso, può essere riprodotto per fini commerciali, mentre per copie di proporzioni maggiori è necessario versare i diritti d’autore.

Nulla di tutto questo avveniva negli otto esercizi incriminati: i libri venivano venduti agli
studenti alla metà (o anche meno) del prezzo di copertina, il che ripropone il costo di questi ultimi che, spesso, è insostenibile per studenti e le loro famiglie.

I titolari, deferiti alla Procura della Repubblica di Chieti per violazione delle leggi che disciplinano la materia sui diritti d'autore, rischiano da sei mesi a quattro anni di reclusione, oltre al pagamento di una
ammenda fino all’ammontare di 15.493 euro, cui si somma una ulteriore sanzione che sarà proporzionata al valore commerciale delle opere copiate. 

Redazione Independent