Omicidio al "Ferro di Cavallo"

A Chieti il processo ad Angelo Ciarelli: il rom accusato di aver sparato a Tommaso Cagnetta. Rischia l'ergastolo

Omicidio al "Ferro di Cavallo"

DELITTO CAGNETTA. CIARELLI RISCHIA L'ERGASTOLO. E' iniziato, questa mattina, davanti ai giudici della Corte d'Assise di Chieti il processo per l'omicidio di Tommaso Cagnetta, l'ambulante di 42 anni ucciso il 2 luglio dello scorso anno al "Ferro di Cavallo", in via Tavo a Pescara, con un colpo di pistola. Sul banco degli imputati Angelo Ciarelli, rom di 38 anni, fratello di Massimo (accusato dell'omicidio di Domenico Rigante), pregiudicato perchè coinvolto nell'omicidio del maresciallo dei carabinieri Marino Di Resta. L'accusa, sostenuta dal Pm Valentina D'Agostino, è di omicidio volontario. Ciarelli è difeso dagli avvocati Giancarlo De Marco e Franco Metta nel processo che si svolgerà secondo il rito abbreviato. L'imputato, dunque, non avrà diritto allo sconto di un terzo della pena e se dovesse essere riconosciuto colpevole potrebbe essere condannato anche all'ergastolo.

IL DELITTO DEL 2 LUGLIO. Secondo la ricostruzione degli inquirenti quel pomeriggio Ciarelli fece fuoco in seguito ad una colluttazione per questioni di droga. Due dei tre testimoni oculari dell'omicidio ritrattarono durante l'incidente probabtorio le accuse ma, poi, come risultato da un'intercettazione telefonica, si scoprì che, forse, almeno uno - che venne arrestato in seguito per spaccio - erano stato minacciato. Risulteranno decisive ai fini del verdetto le prove scientifiche (lo stub) e le intercettazioni ambientali.

Redazione Independent