Ombrina? "Non s'ha da fare"

L'Abruzzo in rivolta contro la decisione del Governo che approva la piattaforma off-shore a 6 Km dalla costa

Ombrina? "Non s'ha da fare"

OMBRINA DI MARE II. L'ABRUZZO E' IN RIVOLTA. No, no, e ancora no. Oppure, citando Don Abbondio, "Questa piattaforma non s'ha da fare". Esatto perchè piazzare a pochi chilometri dalla costa un impianto off-shore per estrarre idrocarburi presenti o, meglio, presunti nell'Adriatico è assolutamente fuori da ogni logica. Giustamente l'idea energetica inserita nel Decreto Salva Italia (salva chi?) del Ministro dello Sviluppo Economico Passera in tandem col collega Clini dell'Ambiente non è piaciuta nella Terra dei Parchi che non ci sta a subire la "sveltina" del Governo dimissionario.

I DUBBI: CHI DOVEVA VIGILARE? Ma i dubbi sul "Centro Oli Galleggiante" per lo stoccaggio e la desolforazione sul posto del greggio estratto dai fondali marini con l'incenerimento di ben 200 tonnellate al giorno di materiale di scarto restano. Eccome! Mettici anche il fatto che "Ombrina di Mare" avrà durata di almeno 24 anni e contempla anche 4-6 pozzi di estrazione di gas che sarà trasferito al campo esistente di Santo Stefano Mare attraverso 12 km di condutture adagiate sui fondali marini o interrate. Dunque, perchè le Commissioni Via e Vas hanno espresso parere positivo alla realizzazione del progetto Ombrina Mare 2 a circa 6 Km dalle coste abruzzesi e che tale provvedimento ha spianato la strada  all’approvazione definitiva del progetto.

LE RIPERCUSSIONI SU ECONOMIA E AMBIENTE. Va da sè che la decisione di procedere con "Ombrina di Mare" avrebbe ripercussioni inimmaginabili sull’ambiente marino, costiero e persino sulla qualità dell’aria che respiriamo. Senza pensare al danno al sistema turistico nel costituendo Parco della Costa Teatina che sarebbe praticamente messo in ginocchio. E, infine, l'immenso danno provocato alle marinerie abruzzesi già alle prese con lunghi fermi biologici e la moria delle bivalvi.

DA VASTO L'APPELLO AI PARLAMENTARI. Il consiglio Comunale di Vasto ha votato una mozione nella quale si sollecitano i parlamentari abruzzesi, i consiglieri regionali e provinciali del territorio per metter in campo iniziative che escludano permanentemente l’insediamento di nuovi impianti petroliferi nel mare abruzzese e, più in generale, in tutto l’Adriatico.

 

PESCARA: NO A TRIVELLA SELVAGGIA. Il Coordinamento nazionale NO Triv presenta per sabato 16 marzo presso l'Auditorium Petruzzi, via delle Caserme 22, con inizio ore 16,30, il convegno ENERGIA, AMBIENTE, DEMOCRAZIA tra proposte di modifica della Costituzione e approvazione della nuova strategia energetica nazionale. Ci sarà Enzo Di Salvatore Università degli Studi di Teramo, gli aderenti al Coordinamento nazionale No Triv Enrico Gagliano (Abruzzo) Giuseppe Macellaro (Basilicata) Giovanna Bellizzi (Puglia-Basilicata-Calabria) Vincenzo Nitti (Campania) Ezio Corradi (Lombardia) Fabrizia Arduini (Abruzzo) Maurizio Acerbo (Consigliere regionale PRC - Abruzzo)Emanuele Mancinelli (Movimento arancione - Abruzzo)

 

Marco le Boeuf