Ombrina Mare II: via libera al campo petrolifero nelle acque d'Abruzzo

La Commissione Valutazione di Impatto Ambientale nazionale ha dato parere favorevole lo scorso 6 marzo. Serve la domanda per l'ammissione della Costa nella #WorldHeritageList

Ombrina Mare II: via libera al campo petrolifero nelle acque d'Abruzzo

OMBRINA MARE: LA COMMISSIONE V.I.A. NAZIONALE HA ESPRESSO PARERE POSITIVO SUL PROGETTO PETROLIFERO. Il contestatissimo progetto Ombrina Mare ha ricevuto il parere positivo della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale nazionale lo scorso 6 marzo 2015. Il sito del Ministero dell'Ambiente riporta la notizia precisando solo che il parere positivo, n.1727 è con prescrizioni. Ora è in preparazione il Decreto Ministeriale di compatibilità ambientale, dopodichè non ci sarà modo di bloccare la petrolizzazione delle nostre acque anche in virtù delle modifiche costituzionali introdotte dal Governo di Matteo Renzi. 

DURISSIMO IL COMMENTO DEL FORUM. Per il Forum Abruzzese dei Movimenti dell'Acqua si tratta della dimostrazione che il Governo Renzi abbia a cuore esclusivamente le sorti dei petrolieri che frequentano le sue cene di finanziamento e non certo la tutela del mare italiano e delle attività turistiche e agricole degli italiani. "E' una decisione - dicono gli ambientalisti - che calpesta i diritti degli abruzzesi a governare il destino del proprio territorio, considerato che contro questo progetto il 13 aprile 2013 vi è stata la più grande manifestazione popolare mai organizzata nella storia della Regione". E, poi ancora: "Si avvicina, quindi, l'arrivo della piattaforma della Rockhopper per 24 anni con la sua mega-nave raffineria, davanti alla Costa Chietina, che teoricamente dovrebbe essere protetta dal parco nazionale istituito dal Parlamento nel lontano 2001 e che non è stato ancora perimetrato. Ovviamente - concludono - bisognerà leggere il provvedimento e continuare a contrastare questo progetto in tutte le sedi ma non si può che constatare che il Governo regionale e i deputati di maggioranza (che hanno votato lo Sblocca/Sporca Italia) non stanno ottenendo risultati concreti nella lotta contro la deriva petrolifera a fronte delle ripetute promesse e impegni presi sul territorio. L'Abruzzo in ogni caso dovrà stringersi e impegnarsi in un fronte comune con altre regioni per contrastare la trasformazione dell'Italia dal Belpaese in distretto petrolifero, con un'economia che guarda al passato delle fonti fossili pur di favorire gli interessi di pochi a discapito dell'economia diffusa del turismo, dell'agricoltura e dell'artigianato".

LA NOSTRA PROPOSTA. Se la costituzione del Parco della Costa Marina non dovesse bastare per fermare la petrolizzazione del nostro mare abbiamo proposto alla nostra classe dirigente di avviare la procedura per inserire la Costa dei Trabocchi neelle aree registrate nella lista del Patrimonio dell'Umanità (Unesco). Ricordatevelo, se ciò dovesse accadere, è qui che l'avete letto per la prima volta. Abruzzo #WorldHeritageList.

Ambientalisti Indipendenti 


Redazione Independent