Nel nome del cinema, Robert De Niro e la scelta dell’Abruzzo

Intervista al manager italiano di Robert De Niro, Danilo Mattei. Sopralluogo nelle più belle località di mare abruzzesi ai fini della realizzazione di un possibile film su soggetto di Cristian Nardi.

Nel nome del cinema, Robert De Niro e la scelta dell’Abruzzo
Abruzzo casa appassionata del cinema hollywoodiano? In un triangolo d’amore incondizionato, v’è sempre l’elemento dal sapore più carismatico che trascina, irrimediabilmente, le due estremità restanti. In questo caso, fra Cristian Nardi, sceneggiatore di origini abruzzesi alle prese con la sua opera prima vergata, Danilo Mattei, attore di fama, aspirante regista e magnetico referente manageriale per l’Italia dell’astro internazionale tutt’ora in luce e mai oscurato di Robert De Niro, l’elemento carismatico s’è risolto nell’immateriale e fortunato amore per il cinema italiano. Proprio ieri, nella località abruzzese di Pineto, s’è avuto l’incontro dei sensi e dei progetti. Motivo di fondo: dare atto ad un sopralluogo ricognitivo con lo scopo di verificare se la Regione Abruzzo, dai due volti naturali di mare e montagna, potrebbe effettivamente assumere il ruolo di location speciale per un film di prestigio internazionale. Gli ingredienti sono: originalità, riscoperta paesaggistica di una regione brulla e raffinata al tempo stesso e la sensazionale partecipazione nel cast degli attori di un nome di fama mondiale, quale De Niro stesso.

La trama del film in oggetto, dal titolo internazionale di ‘Imagery’, si configura come uno scontro sinuoso ed artistico fra brividi d’azione, thriller e fantascienza; il tutto piroettante attorno all’arte e alla filosoficamente poliglotta mente umana, la vera chiave di volta che apre tutte le porte. Il film che si intende realizzare,inoltre, secondo la fantasia di Nardi, dovrebbe basarsi su cornici tipicamente abruzzesi quali Atri, Torre del Cerrano e, per l’appunto, Pineto stessa. Una scelta riflettuta, quest’ultima, che potrebbe calamitare turismo, attrazione, e attenzione in favore di una Regione giudicata, dallo stesso Mattei, turista nostrano per due giorni, come «paesaggisticamente adatta al cinema». Danilo Mattei, personaggio poliedrico e profondamente versatile in quanto ad arte recitata, non è nuovo al clima abruzzese; capitato per amicizia in quel di Teramo diversi anni fa, oggi è giunto in Abruzzo col pallino dello scovare la cornice perfetta per un film che ambisce alla stessa aggettivazione. «Per De Niro, l’effettivo ritorno in Italia è avvenuto con ‘Manuale d’Amore 3’, dopo tanti anni trascorsi lontano da essa; – dice Mattei – mancava dalla Penisola, infatti, sin dalla realizzazione del film di Sergio Leone, ‘C’era una volta in America’ (1984). Io l’ho ricondotto in terra italiana grazie al film diretto da Giovanni Veronesi. Una sera, durante le riprese c9inematografiche, proprio De Niro mi fece una grande confidenza relativa al suo rinnovato pernottamento in Italia, ossia che stava vivendo uno dei periodi più belli della sua vita poiché era riuscito, seppur per poco tempo, a staccare letteralmente la spina grazie all’aria respirata». Il Bel Paese non si smentisce mai.

«Se dovessi enumerare il pregio primo di Robert De Niro, - continua Mattei - direi, senza dubbio, che esso si configuri con la lealtà: egli rappresenta, per gli amici, una sorta di ‘pater familias’: è sempre presente, sia nel bene che nel male. Al contrario, se dovessi citare un suo difetto, direi che è, certamente, un ‘work-obsessed’, ossia un ossessionato dal lavoro; io, da buon amico, cerco sempre di convincerlo a lavorare un po’ di meno e a divertirsi un po’ di più; devo dire che ogni tanto, fortunatamente, mi dà retta». Danilo Mattei è stato contattato da Cristian Nardi proprio in relazione ad un ruolo pensato ad hoc per Robert De Niro stesso. «Dovrebbe incarnare la figura storica e controversa di Jules Verne, il romanticamente scientifico scrittore vissuto a cavallo fra ‘800 e ‘900. Il film pensato da Nardi è un qualcosa che, oggigiorno, manca, a mio avviso, nel panorama del cinema italiano. Fino ad ora, ho conosciuto le località di Pineto, un luogo molto carino, ed Atri con la sua meravigliosa cattedrale. Credo vi siano tutti i presupposti per far sì che l’Abruzzo diventi un background di qualità cinematografico, ossia un bel set a cielo aperto». De Niro, da tre anni di nuovo papà di una splendida bimba, potrebbe, quindi, calcare le scene abruzzesi molto presto. Cristian Nardi, quindi, ha inteso autografare la sua prima cartolina artistica dando in pasto agli accaniti lettori delle pellicole cinematografiche un viaggio immaginifico fra i vari modi di essere e dell’essere umano, che spilla verità e curiosità da varie epoche temporali (dal 1880 al 2015 Ndr.). Mattei non lesina il suo entusiasmo in merito e afferma: «Il tutto mi è sembrato davvero molto interessante. Oggi, andremo in visita nei posti abruzzesi descritti nella sceneggiatura di Cristian. Se sono così affascinanti come vengono dipinti dalla sua penna creativa, credo che porterò in visita nelle stesse località abruzzesi anche Robert De Niro, nel mese di luglio venturo».
 
 
Redazione Independent