Naturalmente è RyanAir la causa del terremoto all'Aeroporto d'Abruzzo

Dietro le dimissioni di Mattoscio&co i rapporti tra il leader del traffico aereo europeo e la Saga. Entro la fine dell'anno la società dovrà essere ricapitalizzata per la terza volta consecutiva

Naturalmente è RyanAir la causa del terremoto all'Aeroporto d'Abruzzo

L'AEROPORTO D'ABRUZZO VERSO IL CRACK PER IL "PIANO MARKETING". In Aeroporto d'Abruzzo - e pure al Palazzo dell'Emiciclo regionale - il clima è sempre più teso per le dimissioni in blocco dell'intero Cda di Saga Spa, cioè la società che deve gestire lo scalo aereo dell'Aeroporto d'Abruzzo e dunque il traffico in entrata e in uscita da Pescara verso l'Italia/Europa/Mondo.

Come è noto a tutti la Saga, fino a ieri guidata da un uomo capace e molto vicino al presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso (Mattoscio), ha avuto bisogno di ripetuti finanziamenti regionali, dichiarati ripetutamente illegittimi dalla Corte Costituzionale, per finanziare anno dopo anno il piano marketing dell'Aeroporto d'Abruzzo.

Tutto ciò ha determinato una situazione economica pesantissima che ha costretto il bord di Saga ad attingere ai fondi del proprio capitale sociale con perdite di esercizio di 5.450.000 euro nel 2013 e 7.740.000 nel 2014.

La situazione economico finanziaria al 30 giugno 2015 è pesantissima: una perdita pari ad 2.127.000 euro (circa 370mila euro mensili) che comporta, da codice civile, la Riduzione del capitale per perdite (art. 2446). Chiaramente entro la fine dell'anno Saga Spa dovrà essere ricapitalizzata per la terza volta consecutiva, una ipotesi però vietata dalla legge italiana (art. 6 legge 78/2010).

Dunque cosa si nasconde dietro le dimissioni dell'intero cda di Saga? Forse il timore di incorrere in responsabilità amministrative per evitare il fallimento della società? E, poi, ancora: quali misure si possono adottare per imperdire e scongiurare una ipotesi, quella del fallimento, dannosissima per l'immagine e l'economia, non solo turistica, della Regione Abruzzo?

A chi di dovere le risposte a domande che noi, modesti osservatori della realtà, proviamo a sottoporre alla politica abruzzese.

Redazione Independent