Mostro "tossico" a Bussi

Diffuse le analisi della Solvay sulla maxi discarica più grande d'Europa. Trovata anche la diossina

Mostro "tossico" a Bussi

IL MOSTRO "TOSSICO" SEPOLTO A BUSSI. Per decenni il pozzo Sant'Angelo, quelli (per intenderci) che rifornivano l'area metropolitana di Chieti e Pescara (quasi 300mila persone) poi, fortunatamente, chiusi, sono stati contaminati dalle 500mila tonnellate di veleni tossici sepolti a Bussi: la mega discarica più grande d'Europa. Stiamo parlando di un'area grande come 15 campi da calcio di proprietà della Solvay, ex polo chimico-industriale dismesso a 30 chilomentri dal capoluogo Adriatico, scoperta già nel 2007 da un'indagine della Guardia Forestale che scoprì il "mostro tossico" a due passi dalle sorgenti del fiume Pescara. Purtroppo, però, tutto questo orrore continua ad inquinare la terra d'Abruzzo e continuerà a farlo finchè non verrà bonificato. Il costo per questa operazione è valutato intorno ai 50 milioni di euro, una cifra mostruosa e forse stimata per difetto. Per questa bruttissima vicenda diciannove persone, quasi tutti ex amministratori di Montedison, sono state rinviate a giudizio in Corte d'Assise con l'accusa di avvelenamento e disastro ambientale, processo che si svolgerà il prossimo 25 settembre. Mentre la Solvey è stata riconosciuta come parte civile nel procedimento penale in corso.

LE ANALISI DIFFUSE. Ieri il Wwf Abruzzo, nella persona di Augusto De Sanctis, ha proceduto a divulgare le analisi, condotte dalla Solvay, ed il sito è risultato contaminato da sostanze tossiche come l’arsenico, oltre 32 volte la soglia di contaminazione, mercurio, che oltrepassa la stessa soglia di 2mila 100 volte, o il tetracloruro di carbonio, che va olitre il limite 666mila6677 volte il consentito. Ma non finisce qui. Le analisi condotte sui terreni del sito industriale di Bussi rilevano la presenza di diossina: la sostanza cancerogena per eccellenza. 

DE SANCTIS: «SITUAZIONE DRAMMATICA» «La situazione di compromissione dell'ambiente a Bussi è veramente drammatica», dice De Sanctis, «Servono immediati provvedimenti, per rendere completamente efficaci gli interventi di messa in sicurezza di emergenza in tutte le aree, sia quelle industriali che quelle circostanti, per evitare la diffusione verso valle degli inquinanti. La situazione di Bussi deve essere considerata prioritaria da tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte». Che succederà?

Marco Beef