Morte Alessandro Angelucci, il corpo potrebbe rientrare lunedì

Già dal 6 giugno la mamma e la sorella dello sfortunato ricercatore potrebbero riavere la salma dell'uomo, morto in Turchia per una tragica fatalità

Morte Alessandro Angelucci, il corpo potrebbe rientrare lunedì

POTREBBE RITORNARE LUNEDI'. Il corpo di Alessandro Angelucci potrebbe rientrare in Italia la prossima settimana, forse già da lunedì 6 giugno. La mamma e la sorella dello sfortunato ricercatore pescarese potrebbero, così, riavere presto il loro amato congiunto, morto durante un'escursione in Turchia per una tragica fatalità lunedì 30 maggio. I funerali dovrebbero essere celebrati subito dopo. Alessandro, per sua espressa volontà, verrà cremato. Inizialmente il ritorno della salma era previsto per oggi, ma i soliti cavilli burocratici hanno allungato i tempi di riconsegna.

C'E' LA DINAMICA DELL'INCIDENTE. Intanto sono emersi i primi particolari sulla dinamica dell'incidente che è costato la vita all'uomo, 34 anni: "Mentre camminavamo, ho cominciato a sentire persone che urlavano. Ho pensato che ci fosse un serpente, o un animale selvatico. Invece era per la caduta di Alessandro". A raccontare all'ANSA i terribili momenti dell'incidente è stato uno dei ragazzi che si trovavano con lui, giunto dall'Italia per partecipare a un progetto di scambio giovanile Erasmus.

COLPA DELLE SCARPE BAGNATE? "Era vicino a una parete di roccia, su un muretto di pietra piuttosto stretto. Aveva le scarpe ancora bagnate, perché prima avevamo attraversato un torrente. Probabilmente è scivolato per questo, facendo un volo di 40-50 metri", ha raccontato il testimone. In Turchia, Angelucci era giunto venerdì come 'group leader' in un progetto sulla prevenzione della dipendenza dalle droghe, che ha riunito 35 persone di diverse nazionalità. L'escursione a Karasu, 200 km a sud-est di Istanbul, era tra le attività ricreative previste. Con lui, dall'Italia erano giunti 4 giovanissimi partecipanti: 3 minorenni, tra cui 2 ragazze e un ragazzo, e un altro di 22 anni, originari del Viterbese. A organizzare la loro partecipazione al progetto della ong turca Kargenc è stata l'associazione Prometeus di Viterbo. I 4 ragazzi, che come gli altri membri del gruppo hanno ricevuto assistenza psicologica dopo l'incidente, sono già rientrati in Italia, anticipando il rientro che era previsto domenica 5 giugno.

Redazione Pescara