Melilla, interrogazione a risposta scritta sulla Rolli di Roseto

Il deputato abruzzese di Sel chiede al Ministro del Lavoro "se non ritenga doveroso convocare le parti sociali per verificare il piano industriale"

Melilla, interrogazione a risposta scritta sulla Rolli di Roseto

ROLLI, SE MELILLA INTERROGA. Il deputato abruzzese di Sel Gianni Melilla ha presentato al Ministro del Lavoro un'interrogazione a risposta scritta sull'industria Rolli di Roseto degli Abruzzi. Ecco cosa si legge nell'interrogazione:

"Alcuni giorni fa i vertici dell’azienda Rolli di Roseto hanno convocato i rappresentanti dei lavoratori per informarli della decisione di esternalizzare la gestione dei magazzini. A partire dal 1° Novembre a occuparsi dello stoccaggio, oltre che del carico e scarico merci, non sarà più direttamente la ditta Rolli, bensì un’azienda del gruppo Di Cosimo, con il quale la Rolli ha già raggiunto l’accordo. L’operazione coinvolgerebbe una trentina di lavoratori a tempo indeterminato, i cosiddetti “fissi”, e altrettanti stagionali, abilitati all’utilizzo dei carrelli elevatori. Il passaggio di società significherebbe per i dipendenti della Rolli (sia i fissi che gli stagionali) il venir meno di una serie di diritti maturati nel tempo, oltre all’incognita dello stipendio, che sarebbe comunque inferiore. Per questo motivo i lavoratori fissi sono intenzionati a rifiutare il passaggio, e verrebbero ricollocati in un altro settore, sempre all’interno della Rolli. Questo significherebbe l’impossibilità a essere richiamati per numerosi stagionali, il cui posto sarebbe occupato dai carrellisti ricollocati, in quanto dipendenti a tempo indeterminato, perdendo in questo modo la possibilità di lavorare sei mesi, come accade da sempre, beneficiando dell’indennità di disoccupazione per il resto dell’anno. Attualmente l’operazione annunciata dall’azienda è al vaglio degli uffici legali dei sindacati per valutarne la legittimità: da una prima analisi, infatti, sembra che non siano esternalizzabili i servizi legati alla trasformazione del prodotto. I lavoratori si sono comunque dichiarati disponibili al dialogo, purché non venga calpestata la loro dignità e, soprattutto, con la garanzia di un salario decoroso". 

LA RICHIESTA DI GIANNI. Melilla chiede dunque al Ministro "se non ritenga doveroso convocare le parti sociali per verificare il piano industriale e cercare soluzioni produttive e occupazionali adeguate che salvaguardino il futuro lavorativo dei lavoratori e del territorio".

Federico Di Sante