Melideo spiega l'Irpef

L'assessore al bilancio dice no «al populismo dell'opposizione». Esclusi i redditi fino a 8mila euro

Melideo spiega l'Irpef

IRPEF. MELIDEO: «NO AL POPULISMO». L’Assessore al Bilancio, Roberto Melideo, in seguito all'apporvazione dell'addizionale Irpef ed alle polemiche circa la conferma degli aumenti stabiliti per l'addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche, ha emesso la seguente nota. «Nessuna stangata, tanto meno su poveri o nuovi poveri: l’Amministrazione del Sindaco Di Primio ha solo confermato l’aliquota dell’Addizionale IRPEF prevista per lo scorso anno.Ciò premesso, vale la pena rimarcare ancora una volta che i redditi fino a 8.000 Euro annui sono preservati dal pagamento di tale imposta mentre l’incidenza sui redditi medi equivale ad un cappuccino al mese». Il riferimento del titolare del Bilancio è «al populismo dell'opposizione di fronte al quale rispondiamo con senso di responsabilità al fine di assicurare una gestione corretta della Cosa Pubblica e preservare le future generazioni dalle conseguenze di scelte poco lungimiranti».

LA SCELTA. L'assessore ha spiegato che non è stata possibile una riduzione dell'aliquota dallo 0,80% allo 0,65% perchè «corrisponderebbe ad un minore introito fiscale per il Comune di Chieti pari a circa 900.000,00 Euro, risorse finanziarie necessarie a sopperire, sia pure in minima parte, i minori trasferimenti statali erogati dal Governo Monti agli Enti locali finalizzati al risanamento del debito pubblico». Infine, la stoccata. «Ricordo all’opposizione - ha concluso - che, in tempi ben più floridi per le Pubbliche Amministrazioni, l’allora Amministrazione di Centro Sinistra fu l’artefice di considerevoli aumenti sulle tariffe: il 40% in più sui Diritti di Pubblica Affissione, il 30% in più sulla TARSU e circa il 10% in più sulla TOSAP». Già. Peccato, però che, alla fine, a pagare siano sempre gli stessi: cioè i cittadini di Chieti.

Redazione Independent