Marrocco: “L’espressione ‘scandalo case popolari’ fotografa una realtà del passato”

L’assessore alle Politiche della Casa del Comune di Chieti interviene su una questione ormai divenuta scottante dopo il "caso" Ivo D'Agostino

Marrocco: “L’espressione ‘scandalo case popolari’ fotografa una realtà del passato”

CASE POPOLARI, MARROCCO SI RIBELLA. “L’espressione ‘scandalo case popolari’ fotografa una realtà del passato”. Parola dell’assessore alle Politiche della Casa del Comune di Chieti, Dario Marrocco, che ha dichiarato quanto segue.

«Spiace rilevare come, nella più totale assenza di contraddittorio e presentando una visione unilaterale della problematica, si continui a deformare la realtà, inserendo in un unico calderone il cosiddetto “scandalo case popolari” e il dramma quotidiano di chi oggi è costretto a vivere in condizioni di assoluto disagio e di precarietà.

E’ preliminarmente necessario chiarire come l’amministrazione comunale, a seguito dell'indicazione del sottoscritto quale assessore al ramo, abbia inteso dare un taglio netto con le abitudini e le procedure proprie del passato, eliminando ogni profilo di discrezionalità nell’assegnazione di abitazioni anche per le ipotesi di cosiddetta emergenza abitativa. La scelta politica è stata quella di applicare un principio di trasparenza e di valutazione per il tramite di criteri predeterminati, affidando il tutto ad una graduatoria la cui redazione e stesura è rimessa al competente settore amministrativo dell’Ufficio Casa.

L’avvenuta contestazione degli esiti del relativo avviso, peraltro possibile nella normale dinamica di tutte le forme di bando o gara in qualsivoglia settore della P.A., nulla toglie alla radicale novità e alla garanzia di trasparenza che i cittadini, in una fase in cui la penuria di alloggi si accompagna a un drammatico aumento delle richieste, giustamente pretendono e - in questa maniera - vedono soddisfatta.

L’espressione “scandalo case popolari”, pertanto, fotografa una realtà del passato, in cui l’elemento discrezionalità l’ha fatta da padrone ed è inerente a contegni che sono stati propri di tutte le Amministrazioni che si sono succedute nel tempo; in ogni caso, stiamo parlando di una realtà anteriore all’avvento del nuovo corso cui ho cercato di dare impulso.

La valutazione del comportamento di singole persone, fa, comunque, riferimento a eventuali responsabilità individuali e non può coinvolgere in alcun modo l’Ente; in ogni caso, detta valutazione è ovviamente rimessa agli Organi a ciò deputati, nei confronti dei quali l’Amministrazione ha costantemente ribadito la propria assoluta fiducia ed incondizionata collaborazione.

Alla luce di ciò, appare operazione non corretta inserire in detto contesto le pur legittime doglianze di chi, in situazione di oggettiva difficoltà, non riesca a vedere soddisfatta in tempi rapidi la propria aspettativa di avere accesso ad un alloggio popolare.

Emblematico il caso del sig. D.L., il quale, nel raccontare la sua odissea, chiosa dicendo: “Vorremmo una casa, un piccolo appartamento dove stare sereni e tranquilli. E’ un nostro diritto, siamo in graduatoria e ci spetta”. Va premesso come il cittadino in questione, effettivamente inserito nella graduatoria provvisoria ritirata e in procinto di essere aggiornata, si era classificato diciannovesimo sulla scorta della documentazione originariamente prodotta. L’Ufficio, di fronte a quanto esibito dal cittadino, aveva ritenuto la sussistenza di almeno 18 casi di emergenza più gravi del suo. L’interessato ha successivamente integrato la documentazione e vede oggi la sua posizione tra quelle in riesame a seguito dell’annullamento della graduatoria. Le tempistiche per la pubblicazione della nuova graduatoria sono state sollecitate al massimo anche dal sottoscritto e ciò non certo per la volontà di indirizzare in alcun modo le risultanze dell’attesa nuova (o vecchia) classifica ma perché evidente è la necessità di dare una risposta la più possibile solerte alla cittadinanza in attesa».

RISORSE INADEGUATE. Per Marrocco, l’unico scandalo è «fornito dall’assoluta inadeguatezza delle risorse abitative a disposizione dell’Ente Comune, destinatario di un numero enorme di richieste anche a seguito delle conseguenze della crisi economico-sociale che attanaglia la nostra collettività e vittima di una carenza di alloggi di gravità inaudita. Questa Amministrazione sta cercando di fronteggiare al meglio possibile la pressante emergenza creatasi; il tutto senza voler sottacere o sottovalutare le difficoltà alle quali l’Ufficio sta andando quotidianamente incontro e per il superamento delle quali l’Organo Politico è costantemente impegnato».

Il corriere teatino