Choc Chieti per Sex for house

Cinque ragazze accusano ex assessore Ivo D'Agostino. Chieste dimissioni della Giunta di Umberto Di Primio

Choc Chieti per Sex for house

SCANDALO SEX FOR HOUSE. CINQUE DONNE ACCUSANO ASSESSORE. L'accusa del Pm Lucia Campo, titolare dell'inchiesta "Sex for House", mentre le firme di custodia cautelare ai domiciliari sono del Gip Paolo Di Geronimo, è chiara: secondo la procura di Chieti l'assessore Ivo D'Agostino pretendeva prestazioni sessuali per agevolare ragazze disperate, straniere in difficoltà economiche, donne sole e coi figli a carico nell'assegnazione di alloggi popolari. Le prove che inchioderebbero il politico teatino, 51 anni, sposato con figli, sono le dichiarazioni di cinque giovani donne, tre straniere e due italiane, oltre le attività investigative della Squadra Mobile di Chieti (intercettazioni ambientali e telefoniche). Gli abusi sessuali si sarebbero verificati negli uffici comunali centrali e quelli periferici in viale Amendola. 

LE ACCUSE DI VIOLENZA SESSUALE E CONCUSSIONE. Ivo D'Agostino, quota Udc, ex assessore alle Protezione Civile, alla sanità ed alle Politiche della Casa è accusato di violenza sessuale, tentata e consumata, aggravata in ragione del suo ruolo di amministratore pubblico e di concussione. «Non è stata un'indagine facile - ha commentato Francesco Costantini, dirigente della Squdra Mobile, durante la conferenza stampa di ieri - poichè molte vittime non volevano parlare o avevano paura a raccontare quanto le era capitato perchè temevano di non essere credute»

CHIESTE DIMISSIONI DELLA GIUNTA. La Città di Chieti è comprensibilimente sotto shock e s'interroga sullo scenario di squallore che sta emergendo dalle indagini. L'opposizione ha chiesto alla Giunta del Sindaco Umberto Di Primio le dimissioni immediate che, naturalemente, sono state respinte al mittente.

D'AGOSTINO NON RISPONDE AL GIP. L'ex assessore Ivo D'Agostino non ha risposto alle domende del Gip avvalendosi della facoltà di non rispondere. Era accompagnato dagli avvocati di fiducia Edgardo Lonata e Mauro Faiulli.

Redazione Independent