Letta minaccia l'Italia: «Se cado stangata da 7 miliardi»

Muro contro muro tra Pd e Pdl su Imu. Intanto continua pressing per salvare B. Ma Napolitano pensa al M5S

Letta minaccia l'Italia: «Se cado stangata da 7 miliardi»

MURO CONTRO MURO TRA PD E PDL SULL'IMU. Il Pdl sa benissimo che Letta, non può abolire totalmente l'IMU sulla prima casa, ciò nonostante i duri degli azzurri, Brunetta, Santanché, Carfagna e Cicchitto non sembrano disposti a scendere a compromessi: essi sostengono che gli accordi tra Pdl e Pd prevedevano l'abolizione tombale dell'IMU sulla prima casa, minacciando in caso di rifiuto la crisi di governo. In realtà il premier Letta, nel suo discorso programmatico al parlamento, parlò di " superare l'attuale sistema di tassazione sullaprima casa" e non di abolizione tout court dell'imposta sull'abitazione principale.

SE IL GOVERNO LETTA CADE STANGATA SUGLI ITALIANI DI OLTRE 7 MILIARDI. Pd e Pdl, principali alleati nel "governo delle larghe intese", non ignorano che una crisi di governo in questo momento comporterebbe costi altissimi per gli italiani stimabile in almeno 7 miliardi. Lo ha ribadito
ieri Letta in una conferenza stampa dall'Arzebijan : "Per riformare l'IMU c'è bisogno di un governo e di un parlamento,... ma senza un governo gli italiani pagheranno l'IMU di settembre e di dicembre". Angelino Alfano apparentemente soddisfatto ha implicitamente confermato la linea dura del Pdl sull'abolizione totale dell'IMU sulla prima casa. Commentando le parole del premier Letta, ha infatti affermato : " Letta ha detto parole chiare: è evidente che se il governo va avanti l'IMU non si pagherà".

IL PD, SCELTA CIVICA, GRASSO E CIGA DI MESTRE FANNO QUADRATO SU LETTA. In appoggio del governo Letta è intervenuto l'ufficio studi della Confederazione Generale Italiana dello
Artigianato di Mestre, che ricorda che entro la fine dell'estate il governo Letta deve definire l'applicazione di  tre importantissime imposte: IMU, IVA e TARES. Il segretario della Ciga di Mestre Giuseppe Bertolussi ha avvertito che "nella malaugurata ipotesi che il premier Letta fosse costretto a rassegnare le dimissioni, gli italiani subirebbero una vera e propria stangata concentrata sopratutto nell'ultimo quadrimestre di quest'anno: tra il pagamento dell'IMU sulla prima casa, l'aumento dell'IVA e l'applicazione della TARES si troverebbero a pagare 7 miliardi di euro in più".

NELL'ULTIMO TRIMESTRE DELL'ANNO LE SCADENZE DI IMU. IVA E TARES. Il prossimo 16 settembre scadrà la prima rata dell'IMU e a dicembre il saldo. Poi dal primo ottobre dovrebbe
pure scattare l'aumento dell'IVA dal 21 al 22%. A fine anno poi ci sarà la TARES, che comporterà una stangata da quasi 2 miliardi in più rispetto alla vigente TARSU, e che ingloberà anche il costo di altri servizi come l'illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale e le aree verdi i cui costi non erano prima a carico dei cittadini. Se a ciò si aggiunge che gli acconti di IRPEF, IRERS e IRAP aumenteranno a dicembre di un punto, il quadro si fa ancora più fosco. Sarà per questo che anche l'ex premier Mario Monti, dopo il Presidente del Senato Piero Grasso, è intervenuto a favore del capo del governo attuale affermando che scelta Civica "Si opporrebbe a richieste eccessive
del PDL in materia di IMU, non coerenti né con la situazione economico-finanziaria del Paese né con gli impegni del governo e della maggioranza". Lo stesso ministro dell'economia Saccomanni aveva alcuni giorni fa affermato che l'abolizione totale dell'IMU sulla prima casa sarebbe stata un'opzione nefasta perché socialmente iniqua con "scarsa" efficienza e "impatto regressivo rispetto al reddito".

LA COUNCIL TAX PROPOSTA DAL GOVERNO. Una soluzione potrebbe essere quella della "council tax", un'imposta che accorperebbe sia l'IMU che la TARES, non più percepita dal governo, ma dai comuni che deciderebbero in autonomia se tassare e in che modo sia le prime che le seconde case. Se il Pdl accetterà questa soluzione, la crisi di governo sarà evitata almeno per il momento, altrimenti l'aspettativa è che gli italiani debbano versare lacrime e sangue. Tutti sanno che sullo sfondo aleggia il salvacondotto che B. si aspetta dal Presidente della Repubblica che potrebbe portarlo a più miti consigli il Pdl. Infatti non a caso Letta lo zio sarà ricevuto da Napolitano il prossimo 14 agosto per una visita privata.

PER IL SALVACONDOTTO A B., DOPO BRUNETTA E SCHIFANI ANCHE GIANNI LETTA, VA DA NAPOLITANO. Se come sembra possibile Gianni Letta riceverà lo stesso trattamento di Schifani e Brunetta,che quando salirono al Colle la scorsa settimana non ottennero né la grazia né la commutazione della pena per il Cavaliere condannato a 4 anni di carcere, la crisi di governo sarà inevitabile. A quel punto lo scenario politico e sociale sarà a dir poco drammatico e il Presidente Napolitano si troverà in mano la patata bollente, ma fino ad un certo punto in quanto in più di un'occasione ha affermato categoricamente che non intende mandare gli italiani alle urne con questa legge elettorale la cui modifica il Pdl vede come il fumo negli occhi. Chissà forse al Quirinale si pensa alla possibilità di coinvolgere in qualche modo il M5S in un nuovo esecutivo, magari solo per la riforma elettorale: a mali estremi estremi rimedi

Clemente Manzo