Legge di stabilità: legge iniqua

L'Iva al 22% penalizza i redditi più bassi, Irrilevante la riduzione Irpef, odioso il dispositivo sulla L.104/92

Legge di stabilità: legge iniqua
LEGGE DI STABILITA', TESTO INIQUO. La legge di stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri contiene norme profondamente inique e punitive nei confronti dei lavoratori e delle loro conquiste sociali. L'aumento generalizzato dell'IVA inciderà maggiormente sui percettori dei redditi più bassi sui quali la diminuzione di un punto dell'IRPEF non porterà alcun beneficio in quanto questi redditi sono già  esenti dall'imposta.
L'AREA NO TAX. Sono le pensioni al minimo, i cassa integrati, le pensioni di guerra, di invalidità cioè sono i cosiddetti redditi "no tax area", che pur essendo percepiti da  chi è al 
limite della sopravvivenza, risentiranno più delle altre fasce dell'aumento generalizzato dei 
prezzi dei beni di consumo conseguenti all'incremento dell'IVA. Saranno i soli a non aver alcun beneficio senza aver alcun beneficio dall'abbassamento delle aliquote IRPEF.
Secondo la CGIA sono 8 milioni le persone colpite che rientrano in queste fasce di reddito 
e la loro penalizzazione può arrivare a 71 Euro l'anno che non è poco per chi già è all'estremo.
COLPITA ANCHE LA LEGGE 104/92. Ma la più odiose di queste norme è quella che riguarda chi usufruisce della legge 104/92, quella che concede, tra l'altro, permessi retribuiti ai lavoratori per assistere ai familiari portatori di handicap. La bozza del Governo prevede: il dimezzamento della retribuzione per i giorni utilizzati dai dipendenti pubblici per l'assistenza a familiari con disabilità. Solo se si tratta del figlio o del coniuge il permesso resta pieno. 
Clemente Manzo