Legge di Stabilità 2015, centrodestra: "Bilancio no"

Forza Italia, NCD e Abruzzo Futuro parlano di un provvedimento "senza programmazione e senza idee"

Legge di Stabilità 2015, centrodestra: "Bilancio no"

BILANCIO, DESTRA ALL'ATTACCO. E’ un bilancio senza programmazione e senza idee, che proietta l’Abruzzo indietro di cinque anni. Così i gruppi consiliari di centrodestra (Forza Italia, NCD e Abruzzo Futuro) hanno definito la Legge di Stabilità 2015 e il bilancio pluriennale della Regione Abruzzo, in fase di discussione in Commissione bilancio. I consiglieri regionali hanno tenuto stamane una conferenza stampa all’Emiciclo.

DALLE "COCCOLE" ALLE SBERLE. “Nessuna traccia delle innumerevoli promesse fatte in campagna elettorale – sottolinea il 'governator emerito', Gianni Chiodi – Si è passati dalle coccole ai pazienti alle sberle, con i ticket sui disabili e sugli anziani non autosufficienti. Per quanto riguarda la pressione fiscale, l’attuale Giunta ha deciso di aumentarla, andando così in controtendenza rispetto a quanto fatto dal precedente governo; si è passati dalla fermezza verso le cliniche private all’arrendevolezza e nel 2014 non sono stati firmati i contratti riportando la situazione a quella del 2007, del 2008 e del 2009. E’ chiaro che chi governa l’Abruzzo è affetto da provincialismo e non capisce che i destini di una regione non si determinano stando per le contrade”.

GATTI. Il Vice Presidente del consiglio regionale, Paolo Gatti, aggiunge: “La Legge di stabilità e il Bilancio sono provvedimenti ordinari, banali, depressivi, senz’anima e senza nessuna scelta politica. Se approvati, senza quelli che saranno i nostri emendamenti migliorativi, non ci sarà nessun cambiamento in meglio per gli abruzzesi ma solo qualche preoccupazione in più. Nessun riferimento alle Province; nulla sull’occupazione e sulle imprese, dopo i nostri numerosi sforzi di questi anni, se non gli annunci di fantomatici posti di lavoro, addirittura 50.000 o 100.000 a seconda delle occasioni e dei convegni. L’obiettivo, con i nostri emendamenti, è portare uno stimolo a prendere decisioni che siano utili ai cittadini e al tessuto economico”.

FEBBO. Conclude il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo: “Un bilancio che non risponde affatto ai grandi proclami elettorali e post elettorali del Governo regionale di centrosinistra. Non c’è nulla sull’accorpamento delle Asl, delle Ater, delle Adsu, dei Consorzi di Bonifica e industriali; si certifica la morte dei Centri di ricerca regionali (Cotir, Crivea e Crab) così come quella del Mario Negri Sud e del Ciapi. Neanche un euro per il Teatro Marrucino, per il Tsa o l’Istituto Braga, così come nulla è stato destinato per l’Ara (associazione allevatori d’Abruzzo). Niente certezze insomma se non la tassa sulla compartecipazione (ticket) e la chiusura dei 4 punti nascita (Ortona, Atri, Sulmona e Penne). Grave non prevedere fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per finanziare la Legge 57 per la vita indipendente”.

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