Lanciano: coperte e cappotti per ‘riscaldare’ le scuole della città

Questa notte, nel capoluogo frentano, è andata in scena una nuova protesta del Blocco Studentesco: “Termosifoni spenti, Provincia assente”

Lanciano: coperte e cappotti per ‘riscaldare’ le scuole della città

E' LA LORO PROTESTA. “Termosifoni spenti, Provincia assente”: è questo il testo dello striscione con il quale il Blocco Studentesco protesta a Lanciano contro la mancata accensione o il funzionamento ad intermittenza del riscaldamento al Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”, al Liceo Scientifico “Galileo Galiei” e all’I.T.E.T. “Enrico Fermi”. Nella notte coperte, sciarpe e cappotti sono stati appesi presso gli istituti superiori cittadini per “riscaldare” gli stabili, in cui i termosifoni sono spenti, o funzionanti fino a un certo orario a dispetto del clima rigido di questi giorni.

"RISCALDAMENTO? INADEGUATO". “Con quest’azione ironica di riscaldare simbolicamente gli edifici attraverso coperte, sciarpe e cappotti – afferma Domenico De Lucia, responsabile Blocco Studentesco Lanciano, in una nota – vogliamo evidenziare il grave problema della mancanza di adeguato riscaldamento scuole lancianesi. Non è assolutamente tollerabile che al termine del mese di novembre i servizi di riscaldamento non siano ancora attivi al 100%”.

LE SOLLECITAZIONI SONO ANDATE A VUOTO. “Non possiamo più accettare – prosegue la nota – che, nonostante le numerose sollecitazioni riguardanti l’edilizia scolastica da parte del Blocco Studentesco in tutta la provincia di Chieti, in diverse scuole di Lanciano continui la situazione di disagio dovuta al problema del riscaldamento. Soprattutto dovuto alla singolare scelta della Provincia di Chieti che ha stabilito un orario massimo entro cui spegnere i termosifoni”.

PROTESTE A OLTRANZA. “Le nostre proteste – conclude la nota del Blocco Studentesco Lanciano – non si fermeranno fin quando gli studenti non potranno usufruire di tutti i servizi di cui hanno pieno diritto, senza vivere queste situazioni al limite della sopportabilità”.

G.M.