La (sub)redazione vola alle Baleari

Una settimana di lavoro/vacanza per scoprire tutti i segreti dell'isola del divertimento, mecca degli hippy, luogo "esoterico": la favolosa Ibiza. Commenta con l'hashtag #subredazione

La (sub)redazione vola alle Baleari

"IBIZA IN SETTE GIORNI". Siamo partiti così: all'improvviso e senza programmare (la missione). E come al solito ci siamo scontrati coi diversi, clamorosi, errori che ci costringeranno, per i prossimi mesi, a brucare l'erba. Abbiamo speso una cifra. Perchè non siamo più quegli "smanettoni" di un tempo capaci di imprese mirabolanti e a poco prezzo. In realtà, non ci andava nemmeno di sprecar tempo sul web e perciò abbiamo optato per un pacchetto "volo+hotel" su un sito lastminute (di cui non citeremo MAI la fonte). L'operazione, infatti, si è rivelata un mezzo disastro. Fedeli al proverbio che recita "repetita iuvant"  abbiamo commesso gli stessi, drammatici, errori nell'affittare una macchina via web. Sempre sul famoso sito (di cui non faremo il nome), consigliatoci dall'amico balearico che abbiamo tutti, ecco che si è materializzata la seconda trappola. Ma comunque anche ciò era necessario per allentare la tensione mentale accumulata durante questi primi 8 mesi deel 2014 e non solo per "andare, vedere e raccontare" la favolosa Ibiza, paradiso dei nottambuli, amatissimo dagli abruzzesi "cool e out" e la cui capitale è l’epicentro mondiale dei divertimenti e della mondanità.

SABATO, SUBITO! La partenza è stata di sabato e piuttosto comoda. Check -in online da casa et voilà! Volevamo andare all'aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino "Leonardo da Vinci" con Bla Bla Car - consigliatisssimo: ne abbiamo fatto uso al ritorno! -  ma alla fine abbiamo optato per il comunque comodo Prontobus da Pescara. Atterriamo ad Ibiza, dopo un paio d'ore di volo, riuscendo persino a superare (in scioltezza) il problema del bagaglio a mano. Sono salite a bordo anche le nostre leggendarie pinne da apnea - circa 1,5 mt - assolutamente fuori misura per il bagaglio a mano consentito da Vueling.

 

L'INCUBO ETILOMETRO. Dopo la terribile scoperta di avere pagato con Visa quasi 500 euro per 6 giorni di affitto auto - noi avevamo prenotato un Fiat 500, loro ci hanno dato una Seat Ibiza (manco a dirlo!) - ci dirigiamo verso il nostro hotel a Port des Torrent, nella zona Ovest dell'isola: il Calas de Ibiza. La strada, una superstrada, si prestava facilmente per raggiungere la sponda opposta ma ecco, materializzarsi, il pericolo più grave che ti possa capitare in un viaggio di lavoro/piacere: il posto di blocco. "Ma qui è pieno di polizia che ferma le auto per sottoporre i conducenti all'alcoltest. Sarà forse che è sabato - pensiamo - e che fine ha fatto il favoloso paradiso del beone. E' questa Ibiza?". Ci sottoponiamo piacevolmente al test - non avevamo nemmeno un grammo di alcool in corpo - avvertendo il poliziotto, in spagnolo, che se avessimo superato positivamente la prova lui, in cambio, ci avrebbe aiutato a trovare il nostro introvabile hotel. Così fu dopo un'oretta di urla al cielo, alle stelle ed agli alieni che popolano il cosmo. 

SONNO E RISVEGLIO A CALA DE PUNTA GALERA. Troviamo la nostra struttura a notte fonda. Stanchi dal viaggio, indispettiti dal nostro alloggio - che pensavamo diverso - ma ci addormentiamo. La mattina, al risveglio, cambia però tutta la prospettiva. Siamo a venti metri dal mare, c'è un sole caldo ed il clima delizioso cancella il brutto ricordo dello sbarco nell'isola di Spagna, terra mitica, che mai fino ad oggi ha deluso una nostra gita. Doccia, colazione veloce, borsa frigo accuratamente preparata e via alla ricerca della caletta suggeritaci dal solito amico, quello della "sola" del sito rent a car. Ma una volta a Cala de Punta Galera, gioiello della natura incastonato tra rocce scolpite dal vento ed acque turchesi oltre che meta amatissima del naturista in cerca del nirvana, gli perdoniamo tutto. Facciamo amicizia con una meravigliosa famiglia spagnola, numerosissima, compasta da tre coppie con una morra di figli al seguito. Erano i discendenti delle case di pescatori che s'affacciavano su quello spettacolo della natura. Aspettiamo il tramonto. Tutto perfetto. Dopo una veloce doccia decidiamo di dare "una vuelta" ad Ibiza Vecchia, dall'altra parte. Beviamo gazpacho e ceniamo a "El Patio", localino tipico ibizenco che ci sfamerà anche il giorno successivo.

 

 

 

 

LUNEDI' LA CONFUSIONE: SPACE O PACHA? Da cronisti d'assalto avevamo preso contatti coi responsabili delle famose discoteche de la Isla Blanca (Amnesia, Pacha, Space, DC10 e Ushuaia), vero volano dell'economia locale, con fatturati da capogiro, paragonabili a quelli di multinazionali. Stanchissimi dalla stupenda giornata di mare ci vestiamo, brandizzati con le t-shirt Youness del nostro amico Christian Iacobucci in direzione di una di esse. Ma a Platja d'En Bossa comincia l'incubo. Tra posti di blocco e traffico individuiamo il parcheggio dello Space. Intorno a noi, in fila, "mostri" malvestiti, puzzolenti e bruttissimi a spasso senza guinzaglio ne' catene. Alla cassa dello Space scopriamo che eravamo in lista da un'altra parte: al Pacha. Così decidiamo di mollare tutto e rimandare al domani  o ad altrove la nostra noche, come dicono qui, a "toda pastilla" (è solo un modo di dire!). Scelta giustissima e di cui non ci siamo mai pentiti: avevamo appena trascorso, tutto il giorno , tramonto compreso, in un posto perfetto - Cala Comtesita è una caletta vicino la più turistica spiaggia di Cala Comte -, cioè uno spettacolo della natura di cui parleremo meglio dopo. Stelle e cielo, come lo Zeus dello Spasso, ci perdonarono quella notte, spero che lo facciano anche gli integralisti dello ZUBar se non siamo andati lunedì al DC10.

 

MARTEDI NATURISTA E HIPPY STYLE. Leggendo, scopriamo che la zona hippy di Ibiza, quella che ci interessava di più, era nella zona Nord Nord-Est dell'isola. Così raggiungiamo la spiagga di Aigues Blanques, mecca del naturista "à la page". Per esperienza già sapevamo che le zone frequentate da loro sono quelle più belle e selvagge. Dopo ore di relax, quasi in solitudine, optiamo per un aperi-cena nel delizioso ristorante di Anita, a San Raphael, famoso perchè riceve la posta delle centinaia di hippies che vivono sull'isola. Buonissimo il filete de bacalao ed i camarones a la plancha affogati da un rosato ghiacciato, beverino e malizioso, della cantina Vinasol. Proseguiamo, dopocena, verso Las Dalias dove dal 1954 si svolge il mercatino hippy più bello di tutta l'isola. Le ore trascorrono piacevoli in quell'atmosfera rilassata e odorosa di incensi (e altro). In questo posto hanno suonato personaggi del calibro di Syd Barrett, Bob Marley, John Lennon e Jimy Page tanto per fare due nomi. Fatte alcune spese, la giornata si conclude in maniera dolcissima.

 

  

MERCOLEDI LA SCOPERTA AD ATLANTIS. L'avventura, noi di Abruzzo Independent, ce l'abbiamo nel sangue così decidiamo di andare alla scoperta di Atlantis, uno dei luoghi più misteriosi dell'isola. Questo “non posto” non è né una spiaggia né una caletta, bensì una scogliera a picco sul mare, di fronte a Es Vedrà. Ci si accede dopo un percorso faticosissimo ma una volta lì, capisci che ne è valsa la pena. Sulle rocce, dentro una caverna, ci vive un uomo, un hippy, da circa vent'anni ed è lui che ha reso quel posto magnifico ed allo stesso tempo "sacro", realizzandovi una Spirale dell'Anima ed il Tempio di Shiva - che pare porti fortuna; noi abbiamo lasciato un piccolo dono - oltre ad una costellazione di torrette di roccia e simboli della pace che ben lasciano presagire. Nelle acque il mio secondo incontro sottomarino con un polipo azzurro. Il primo era avvenuto domenica a Cala de Punta Galera ed avevo povato pena per quell'animale bellissimo, nero, catturato dalla famigliola spagnola ma, per fortuna, rilasciato grazie ai pianti dei bimbi ed alle suppliche delle chicas.



GIOVEDI  A FORMENTERA. Se il Mediterraneo è il mare più bello del mondo, allora Formentera è la sua perla. Acque fantastiche, posto magnifico, ma rovinato dalla presenza spesso volgare degli italiani, onnipresenti nelle Pituse. Tutto il bello che c'è viene a soccombere a causa della presenza di rolex e camicie triplo collo anche in spiaggia il cui unico desiderio è quello di piantare l'ombrellone vicino ad Alessia Marcuzzi a Playa de Ses Illetes. Tutto costosissimo, come pure anche il jet da Ibiza (30 minuti a/r da 50 euro). Ma valeva la pena... avere la certezza che non ci torneremo (al max in barca, mai più via jet e ad agosto). 

 

ALL'AMNESIA CON PARIS HILTON, KATE MOSS E NAOMI CAMPBELL. Torniamo alla non meno intensa vita sociale di Ibiza, ci sfamiamo di paella al Portalon (Old Ibiza) e decidiamo di dedicare una notte nella più bella discoteca dell'isola: l'Amnesia. Katie ci aveva riservato un ingresso comodo, senza fila, ma purtroppo senza free drink. Tutto bellissimo, musica giustissima, luci, shows, etc ma al bancone ci accorgiamo dell'amara realtà: un cocktail costa solo 24 euro e per divertirsi un pò - questo purtroppo si sa - non basta la buona volontà. Lasciamo la discoteca che ha dato il nome ad un film di Gabriele Salvatores dopo aver ascoltato Paul Van Dyk, Jeremy Hollander e Deadmau5. Sono le 3,30. Poco dopo siamo nel nostro hotel, che ne frattempo comincia a piacerci sempre di più. Stanchissimi ed ebbri precipitiamo nel sonno balearico.


VENERDI A CALA DE PUNTA SALADA + TRAMONTO. Il penultimo giorno sull'isola decidiamo di trascorrerlo in totale assoluto relax. Due le opzioni: Cala Codolar o Punta Salada. Optiamo per la seconda che raggiungiamo, velocissimamente, grazie alla nostra Seat Ibiza. Ma non ci fermiamo nel posto prescelto e decidiamo di proseguire verso Playa Saladita, più piccina e meno affollata. Bene l'acqua, turchese come al solito, pessimi invece i bagnanti. La cosa più carina erano i mojitos e le sfilate delle graziosissime venditrici di abiti balearici. Verso le sei decidiamo che vogliamo andare a vedere il tramonto altrove e torniam a Cala Compte, un posto davvero fantastico da cui si vede anche l'isola di Sa Conillera, dove leggenda vuole che vi nacque il condottiero africano Annibale e che, durante la notte di San Giovanni, sia teatro di uno dei più grandi raduni di streghe provenienti da tutto il pianeta. 

 

L'ULTIMA CENA, LA PIU' DIVERTENTE. Lasciamo la nostra Seat Ibiza in aeroporto - uno stress immenso perchè temevamo di dover pagare anche altro - ci rechiamo, bagagli e pinne, in un bar-ristorante dove trascorriamo le ultime ore prima del rientro in Italia. E' stata una braceria, in cui il sabato fanno karaoke, a farci passare la serata più divertente trascorsa sull'isola. Sembrava di stare in Messico o in Colombia piuttosto che in ambiente europeo. La musica (Cumbia, Bachata, R&B latinoamericano e Raggeaton) infiammava gli avventori propensi più che mai a sbevazzare a strofinarsi e a fare fiesta. Il Dj, cicciottello, coi capelli di Mario Yepes, il mitico capitano della nazionale rivelazione dei mondiali, sapeva quali corde toccare e ne abusava. Insomma, abbiamo trascorso le ultime piecevolissime ore baleariche ascoltando le canzoni di Aventura, Shakira, Enrique Iglesias e tutto l'olimpo latino della musica. Abbiamo anche commentato una rissa tra chicas, alimentata dall'alcol, per questioni d'onore femminile.

HASTA LUEGO SPAGNA, TERRA MITICA! Hasta luego Ibiza, hasta pronto Espana tierra mitica! Come al solito non ci hai deluso, anche se il prezzo da pagare e' stato caro e per i prossimi mesi ci costringerai a brucare l'erba. Ma va bene cosi. Viva la vida y que dios la benediga!

R.M.