La "ragnatela" delle Lobby

Report fa scuola di giornalismo: svelato un pericoloso intreccio tra politica, apparati dello stato e banche

La "ragnatela" delle Lobby

LA BPM E LA RAGNATELA DELLE LOBBY. Dalla puntata di Report di domenica scorsa emerge una ragnatela incredibile di intrecci e di malaffare tra gruppi aziendali, politica, banche ed apparati dello Stato, come il Miur, impressionante. Come al solito in ballo ci sono svariati milioni pubblici a cui grandi aziende, ed anche alcune anche create ad hoc (vedi il caso ABC), puntano. L'ambigua figura di Massimo Ponzellini, ex presidente della Banca al centro del meccanismo corruttivo, sei mesi fa era stato arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e alla corruzione privata. Sono finite sotto inchiesta anche aziende di grande prestigio come quelle riconducibili a Caltagirone, come quelle del Gruppo Gavio, e ancora alla Sisal, ad Almaviva e ad Atlantis BpPlus, una società riconducibile a Francesco Corallo figlio di Gaetano condannato per reati di criminalità organizzata e legato al clan di Nitto Santapaola.  

IL BANCOMAT DEI POLITICI. La Banca Popolare di Milano, secondo quanto riferisce Report, era stata "trasformata in una specie di bancomat per i vip del centro-destra e della Lega". Si parla di rapporti più o meno diretti con Calderoli, Bossi, Santanché, La Russa, Brambilla, Urso, Dell'Utri, Silvio e Paolo Berlusconi, Paolo Romani, Gianni Letta ed anche col Vaticano. E, tanto per non scontentare nessuno, non sarebbero mancati nemmeno gli intrecci con Grilli, l'attuale Ministro dell'Economia e con l'ex ministro Giulio Tremonti, tramite il suo ex uomo di fiducia il parlamentare Marco Milanese accusato di quisquilie come corruzione, associazione per delinquere,rivelamento di segreti d'ufficio e finanziamento illecito ai partiti. 

LE SUPPOSTE DI SAGGEZZA. C'è poi la questione del finanziamento al canale televisivo ABC il cui unico socio è Ilaria Sbressa, moglie di Andrea Ambrogetti manager di Mediaset. In una telefonata intercettata tra l'ex ministro Paolo Romano e Antonio Cannalire, a suo tempo, braccio destro di Ponzellini, Romano premeva affinchè un finanziamento di 500 mila euro affluisse alla  società ABC della Sbressa, un canale TV, sconosciuto ai più, che occupa una frequenza televisiva e definito "un tappo di Mediaset". Quello che Report ha denunciato è che il Miur, tramite la Consap a l'Ansas, ha acquistato 12 "Pillole della saggezza" da ABC, 12 spot di dubbio valore scientifico al prezzo di 38 mila mila euro cadauno.

LE CRITICHE DELLA UIL. Massimo Di Menna, segretario della UIL scuola, deve essere rimasto allibito nell'apprendere la notizia tanto che ha dichiarato "Mentre sulla scuola ci sono tagli di risorse assistiamo, a uno spreco evidente sulle cifre impegnate.... per prodotti multimediali della scuola e la realizzazione di video divulgativi di pochi minuti ( Pillole del Sapere)" aggiungendo poi sempre a proposito degli spot "Pillole del Sapere" che "il Ministero dovrebbe farci sapere se ci sono scuole che li hanno utilizzati. E con quali risultati".

ECONOMIA AVVELENATA. L'affaire della "Banca degli Amici", denunciato da Report e dal "Fatto quotidiano", ha scoperchiato - qualora tutto venisse provato - il verminaio del malaffare consumato tra politici, banche, imprese, pubblica amministrazione senza escludere collegamenti con il Vaticano e qualche volta con la mafia. La morale che se ne trae e che in Italia le varie lobby strozzano l'economia certamente non meno del'evasione fiscale e che è priva di senso la speranza che possa essere la stessa politica a riformare se stessa, come dimostra l'approvazione della sciagurata legge anticorruzione, bocciata dal CSM che con riferimento alla corruzione per induzione, la considera "un arretramento significativo" rispetto alla legge previgente.

Clemente Manzo