La magia del risveglio

La magia del risveglio
Questa mattina presto è accaduto che una folla di immagini vissute in questi miei 35 anni, 11 mesi e 9 giorni, risvegliassero il mio corpo assopito e nello stesso istante la mia anima lamentasse la necessità interiore di modellarne la forma. Nel giro e rigiro delle anche infilate sotto strati di piume una frase mi ha inchiodato al letto "le parole sono l'ultima delle risorse per esprimere ciò che accade a livello interiore". Se potessi vincere la mia insufficienza espressiva e sapessi superare la mia dipendenza dalle parole, le mie mani abbandonerebbero i tasti del computer, che servono solo a spruzzare di nero il bianco di una pagina vuota, e si poggierebbero sui tasti di un pianoforte.Non sarebbero più le mie, chiederei in prestito al Buon Dio le mani dolenti e soffici di Michel Petrucciani. Con la sua musica potrei dare corpo ad un'anima e finalmente luce alle mie immagini. Trasformerei il ricordo della purezza intravisto in un volto sconosciuto, nel flusso armonico dello sciogliersi della neve fresca. Rassicurerei il dolce sognare  di un neonato suonando unaninna nanna in Jazz.Farei in modo, con il semplice vibrare delle dita, di accompagnare a ritmo di samba lo sfarfallare di tutti gli angeli del paradiso. Voleremmo sulle meraviglie di città immense visitate e tra il calore di dune di sabbia calpestate, a portare  gioia nei sobborghi dove gli uomini sono abbandonati. Un accordo in minore sesta accarezzerebbe tutti gli amici e le fanciulle che sono entrati dentro la mia vita. Con le dita gonfie di dolore spingerei  la mia mano  nell'aldilà solo per posarla venti secondi sulla spalla di un amico. Sornione, saltellando tra i tasti ombrati della mia paura e i tasti bianchi dei giorni pieni speranza, incanterei il pubblico pagante. Tu, solo tu, riusciresti a dare la nota perfetta ad una vocale, al dolce sospiro di una "e", che ogni mattina da ventisei giorni dirige la sinfonia perfetta dell'incontro di due cuori. La mia giornata non poteva iniziare in maniera migliore, grazie Michel per aver accompagnato i suoni di un viaggio spirituale mattutino.
 
Francesco Mimola