La Festa della Repubblica il 2 Giugno in difesa della Costituzione degli Italiani

Il Referendum popolare del 1946indetto per votare la forma istituzionale dello Stato e per eleggere i rappresentanti dell’Assemblea Costituente, segna il ritorno della libertà e della democrazia

La Festa della Repubblica il 2 Giugno in difesa della Costituzione degli Italiani

La Festa della Repubblica il 2 Giugno in difesa della Costituzione degli Italiani con il nuovo Governo Conte. Si celebra il 72mo anniversario della nascita della Repubblica con la solenne Parata militare ai Fori Imperiali di Roma. Il 2 Giugno 1946 gli Italiani scelgono la Repubblica. Il Referendum popolare indetto per votare la forma istituzionale dello Stato e per eleggere i rappresentanti dell’Assemblea Costituente, segna il ritorno della libertà e della democrazia e l’inizio dell’Italia Repubblicana costituzionale. Si afferma la volontà di una Nazione unita ed indivisibile con i suoi 8000 Comuni così antichi e ricchi di ogni ben di Dio. Storie nazionali e storie locali si incontrano, si influenzano da secoli a vicenda nel connotare peculiarità identitarie di una Italia plurale, bella, unica al mondo, come ricorda Al Bano nel suo messaggio (https://www.facebook.com/albanoacproduction/videos/378666705969673/?hc_ref=ARS8tEaug_AIW3ihoGhMPXb9EudAi4vQOOyZTJeFII7u4P32xj79nYDPxQuuEVntLow) ma sempre unita. Una storia della quale le Forze Armate e i Corpi dello Stato, sono da sempre protagoniste, erigendosi a presidio e garanzia della indipendenza, della sovranità e della sicurezza del nostro Paese, spesso al prezzo dell’estremo sacrificio. Il 2 Giugno è la Festa di tutti gli Italiani, una giornata in cui oltre a celebrare la nascita della nostra Repubblica, vogliamo riaffermare i valori e i princìpi a cui essa si ispira, scritti indelebilmente nella nostra Costituzione e intorno ai quali si raccoglie unito il nostro Paese. La Repubblica è nata da un confronto democratico che seppe ricondurre ad unità le aspirazioni alla democrazia e alla libertà del Popolo italiano dopo anni terribili di dittatura, di lutti, di distruzione. La Repubblica italiana persegue, con costanza, la pace. Questa è la vocazione che le assegna la Costituzione, di cui ricorre il settantesimo anniversario. Sin dalla sua prima edizione nel 1948, la Festa del 2 Giugno accompagna e interpreta quei valori di libertà, democrazia, giustizia e convivenza pacifica, così faticosamente conquistati, un segnale di fiducia nel futuro e nella volontà di rinascita che da sempre torna a permeare tutta la Nazione, nonostante le crisi e i travagli della Repubblica. In quel 2 Giugno, le Forze Armate divennero strumento di quel sentimento, con una dimensione tangibile, uno schieramento interforze di fronte all’Altare della Patria, ed una spirituale, l’adempimento dei propri compiti istituzionali, della salvaguardia dei valori costituzionali con la dimostrazione del proprio senso del dovere e dell’impegno solidale. Era l’attestazione di una Nazione e di un Popolo che tornavano pubblicamente a riconoscersi ed a stringersi attorno ai simboli della propria identità: il Tricolore, l’Inno, le Istituzioni repubblicane con in testa la Carta costituzionale della quale supremo garante deve essere il Capo dello Stato. Nella Festa del 2 Giugno 1948, l’allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, nel ricevere il saluto delle Bandiere dei Reparti schierati, assunse simbolicamente il comando delle Forze Armate così come stabilito dall’Articolo 87 della nuova Carta Costituzionale. E in virtù dello stesso articolo, il Capo dello Stato rappresenta l’unità della Nazione. Nell’apparente formalismo di quell’atto si ristabilisce, in tutta la sua forza, non solo il legame tra gli Italiani ed i cittadini in uniforme ma, più in generale, si dà un nuovo e forte impulso alla coesione della Nazione intera. Il Tricolore è protagonista assoluto di questa Festa onorata in tutta Italia all’insegna del senso di appartenenza e dell’orgoglio nazionale con la Bandiera in ogni casa: “Festa degli Italiani, Uniti per il Paese”. Senza il “permesso” dei proprietari del nostro debito e della nostra sovranità nazionale che dovranno essere riconquistati dal nuovo Governo Conte, dal momento che tutti i precedenti governi italiani hanno prodotto oltre 6 milioni di nuovi poveri e 2350 miliardi di debito pubblico che è di € 686 miliardi verso i creditori stranieri (il 36% del totale) ai quali si aggiungono i 434 miliardi di debito verso le altre banche centrali. Il sovranismo penetra nel cuore dell’Europa. Viva le Forze Armate, Viva la Costituzione, Viva la Repubblica!

Nicola Facciolini