La Croazia sospende progetti di ricerca in mare, e noi che facciamo?

Nel corso di un convegno sulla Fregata Maestrale ad Ortona arriva una buona notizia per dare uno stop alla deriva petrolifera nell'Adriatico

La Croazia sospende progetti di ricerca in mare, e noi che facciamo?

LA CROAZIA DICE NO AL BUSINESS DEL FOSSILE. "La Croazia per salvaguardare le sue coste ha sospeso i progetti per le piattaforme per la ricerca del petrolio nel mare Adriatico e penso che dovrete anche voi in Italia e sul l'altra sponda del nostro mare prendere in considerazione questa eventualità. Questo é un grande pericolo per il mare adriatico". Lo ha annunciato il delegato dell'Ambasciata di Croazia in Italia Llija Zelalic, nel corso di un convegno sulla Fregata Maestrale ad Ortona (Chieti).

COSA SUCCEDE IN ITALIA. Il 22 ottobre, invece, il Senato della Repubblica Italiana aveva bocciato alcuni emendamenti concernenti la ricerca e l'estrazione petrolifera in mare. Tra questi, quello volto ad abrogare l'art. 6, comma 17, del codice dell'ambiente (come modificato dall'art. 35 del Decreto Sviluppo), oggetto di richiesta referendaria da parte delle Regioni. In pratica questo dimostra che: il Parlamento italiano non ha alcuna intenzione di bloccare i procedimenti petroliferi in corso entro le 12 miglia marine (e che quindi inutile è anche la proposta di legge approvata dal Consiglio regionale abruzzese e inviata alle Camere, con la quale si propone di modificare quell'articolo);  l'unica strada che resta da percorrere è - ora più che mai - quella del referendum abrogativo.

APPUNTAMENTO A ROMA. L'8 novembre  ci sarà una grande manifestazione anti-trivelle presso la C.S.O.A., ex Senia, Parco delle Energie in via Prenestina a Roma. L'obiettivo è chiaramente quello di spingere il referendum abrogativo di quelle norme che, se eliminate, bloccheranno definitivamente i signori del fossile ed il pericolo della petrolizzazione delle nostre acque e della nostra terra che sono il nostro vero ed unico petrolio.