L'ultima del M5S: Firmaday per l'uscita dall'euro. E Tsipras?

Il capogruppo regionale, Sara "Barbie" Marcozzi: "Recuperare la sovranità monetaria per dare una svolta all'economia". Ma intanto in Grecia...

L'ultima del M5S: Firmaday per l'uscita dall'euro. E Tsipras?

FIRMADAY TARGATO M5S. Il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle in Regione ha presentato all'Emiciclo l'iniziativa "Firmaday": al via domani una raccolta firme per promuovere una proposta di legge che attui il referendum per l'uscita dall'euro.

"Lo stesso iter è stato seguito nel 1989 per l'ingresso nella moneta unica - spiega il capogruppo Sara 'Barbie' Marcozzi - Crediamo che recuperare la sovranità monetaria, destinando gli interessi che paghiamo per l'enorme debito pubblico a favore delle imprese, possa costituire la svolta".

MA SAREBBE DAVVERO MEGLIO? Ciò che però il M5S non ha considerato è che, qualora si decidesse di uscire dall'euro, non è detto che le cose migliorerebbero. Certo, per il mercato interno italiano probabilmente il ritorno alla lira, con la possibilità di svalutare la moneta quanto si vuole, potrebbe rappresentare anche un fattore positivo, ma l'Italia si troverebbe ad avere grossi problemi a livello di transazioni internazionali. Provate voi a comprare il petrolio, o qualsiasi altro bene commerciale, pagandolo in lire anzichè in euro. A quel punto avremmo una valuta con pochissima incisività, e che comunque - come avveniva a suo tempo - dovrebbe confrontarsi con lo strapotere del dollaro (oltre che, paradossalmente, dell'euro stesso).

IL CASO GRECIA. Per rendere meglio l'idea delle conseguenze che il ritorno alla lira potrebbe generare fuori dai nostri confini, facciamo l'esempio della Grecia. Molto probabilmente, nel Paese di Sparta e Atene si tornerà presto al voto, e si parla di una vittoria del partito di Tsipras, già candidato al Parlamento europeo. Quest'ultimo, come noto, sostiene l'uscita dall'euro: ebbene, appena si è sparsa la notizia di questo ipotetico scenario, la Grecia ha perso in borsa tantissimi punti percentuali. Non è difficile immaginare che per l'Italia potrebbe accadere lo stesso. Insomma, se facciamo i nostalgici della lira solo perchè una volta con 20.000 lire ci usciva una bella mangiata di arrosticini (e oggi con 10 euro non ci esce nulla), è meglio davvero che ne pensiamo un'altra.

Giulio Bertocciani