L'ipovisione si cura con le lenti elettroniche

Medicina oculistica. Sviluppate lenti a contatto bionica con chip capace di emettere luce

L'ipovisione si cura con le lenti elettroniche

L'ipovisione si cura con le lenti elettroniche

Le lenti a contatto sono ormai uno strumento diffusissimo per sopperire ai problemi della vista. E, come ogni strumento moderno, stanno per intraprendere un percorso d’innovazione davvero incredibile. L’ipovisione, infatti, potrà essere curata grazie all’utilizzo di lenti a contatto elettroniche, ossia lenti a contatto provviste di un micro circuito stampato capace di emettere luce. Grazie ad un finanziamento della National Science Foundation, i ricercatori dell’Università di Washington hanno perfezionato una lente a contatto bionica, composta da componenti elettronici miniaturizzati a livello di nanometri.

Le ricerche sono davvero a livello molto avanzato, infatti anche un altro istituto sta lavorando alla messa a punto di queste lenti bioniche, l’istituto di Ulsan, affiancato da un partner davvero d’eccezione quando si tratta di nuove tecnologie: la Samsung. Le loro ricerche hanno portato allo sviluppo di una lente a contatto morbida (esteticamente uguali alle normali lenti a contatto che tutti noi conosciamo), dotata di un diodo interno in grado di funzionare anche come misuratore di parametri corporei come, ad esempio, la pressione sanguigna dell’occhio. Ovviamente, l’elettronicità di questo tipo di lenti impone anche l’utilizzo di microbatterie ricaricabili o di piccoli fili che però intralciano la praticità della lente.

Ma non c’è da temere: già si stanno diffondendo delle tecnologie in grado di ricaricare le batterie in maniera elettromagnetica, cioè senza fili, seguendo un sistema simile a quello che Nokia ha proposto poco tempo fa per la ricarica degli smartphone. Insomma, una nuova frontiera della tecnologia sta per essere varata, con la possibilità di migliorare ulteriormente la qualità della vita e raggiungere nuovi livelli di comfort e innovazione. Non è detto, infatti, che un simile principio non venga utilizzato, un giorno, per poter superare le prestazioni dei visionari Google Glass.

Redazione Independent