L'impenitente Miriana

L'età dell'innocenza vista con gli occhi di chi non lo è più: una saga tragicomica dell'eros tardo adolescenziale

L'impenitente Miriana

L'IMPENITENTE MIRIANA - Le belle passanti che lasciavo andar via dai treni regionali mentre sognavo imbambolato dei loro occhi il paesaggio, le curve delle colline riflesse in piano sequenza sui loro sguardi verdi, azzurri, nocciola. E non osavo guardare neanche il fondoschiena a queste angeliche creature, timoroso del mio romanticismo da cantautore genovese e dei mie ormoni in bella vista. Avevo appena compiuto sedici anni e mi perdonavo tutto, senza neanche esserne cosciente. Mi perdonavo anche il ritorno a casa e la scappatella su Youporn per appagare quel senso di vuoto e quel calore allo stomaco provocato dalle altre passanti, quelle reginette della carne dalle forme culoidi che bombardavano la mia libido con armi sofisticate, rispondenti ai nomi stranieri di Fuseax, Coulotte, Collant, Top, diavolerie capaci di stremare in un solo colpo d’anca o in una raccolta di chiavi a terra.

AH! A SAPERLO ... - Ah! A saperlo che tutte quelle femminucce meditavano le stesse cose a cui pensavo io e anche peggio, a conoscerlo il loro dibattersi tra il far finta di niente e il voler essere toccate in ogni dove. Erano attanagliate dalla stessa voglia di avventure sessuali, erano curiose e vogliose di trasgredire, accese dalla stessa voglia di godere che bruciava il mio corpo brufoloso di maschietto. E io le amavo, seguivo quelle forme culoidi con una dedizione acritica e totale, ne discutevo per ore con i miei amici, approfondivo l’argomento con le amiche del cuore, mi sparavo le pose davanti allo specchio, compravo il gel. Le adoravo, le mie coetanee, turgido e impaziente aspettavo di incontrarle in qualche festa per guardarle, parlarci, starci accanto, sfiorarle e intanto giù di mano a consumare il piccolo glande insanguinato.

L'ETA' DELL'INNOCENZA - Qual’era il nesso tra queste forme culoidi e i pensieri senza macchia che si portavano in bocca? E poi, le ragazze si dividevano veramente in angeliche e carnali o in puttane e spose, come andava urlando Jovanotti? Lo scoprirai – mi dicevo – mentre infittivo le mie relazioni con Elisa, la mia amica del cuore, al solo scopo di trovarmi faccia a faccia con lei, Miriana, la più porca della diciassettenni sulla piazza, quella che si metteva in ginocchio davanti a tutti e lo faceva volentieri. Mi pettinavo, cambiavo tutti i giorni le mutande e passavo i pomeriggi a parlare con lei sul muretto del parco, mentre Elisa si sbaciucchiava col ragazzo. Parlavo di musica, di cartoni animati e di libri (con Miriana la p……!), ero in imbarazzo, volevo quello che volevano tutti gli altri ma non sapevo come ottenerlo. Facevo il gentile e speravo fino alle 19 e 45 di sera, a quell’ora passava una golf blu scuro e Miriana spariva. E io rimanevo solo, confuso e… più arrapato di prima.

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