L'equità fiscale per il mondo

Le spine di Hollande con la "supertassa". Negli Usa Obama col "fiscal clift". Che succede in Italia?

L'equità fiscale per il mondo

LA FRANCIA ALLE PRESE CON FISCO.  Quanti saranno i transalpini contenti per la sentenza che la Corte Costituzionale francese, ha emesso su ricorso del partito di centro-destra l'Ump e dello stesso Nicolas Sarkozy, che ha bocciato la tassa del 75% sui redditi superiori al milione di euro dei super ricchi? Non molti visto che il 60% dei francesi è favorevole alla super tassa. Basti pensare che il numero dei super ricchi, tra cui c'è l'attore Gérard Depardieu che prudentemente nel frattempo ha spostato la residenza il Belgio, è appena di poco superiore alle 1.500 persone. I super ricchi d'oltralpe hanno cantato vittoria e i mass media, da loro controllati, ne hanno approfittato per annunciare con gran clamore la sconfitta del governo socialista di Hollande A ben guardare però l'eco della bocciatura è risultata sproporzionata rispetto alla perdita per l'erario francese che non supera i 500 milioni di Euro. La sentenza è stata trattata con sufficienza, da stampa e televisione se non ignorata, quando ha giudicato legittima la parte più significativa della riforma, che sottopone ad imposizione fiscale progressiva i dividendi azionari e gli interessi su investimenti finanziari con aliquote che possono raggiungere il 45% . Prima della riforma questi redditi erano colpiti con aliquote fisse rispettivamente del 21% e del 24%.

ILLEGITTIMI I TAGLI AGLI STIPENDI DEI MAGISTRATI.  Anche la nostra Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi i tagli agli stipendi dei funzionari pubblici sopra i 90.000 euro in quanto sarebbe ingiusto, secondo la Consulta, applicare i tagli di stipendio ai soli dipendenti pubblici escludendo quelli privati. Per quanto riguarda poi i magistrati per la Corte addirittura il trattamento economico dei giudici non sarebbe "nella libera disponibilità del potere, legislativo o maiori causa del potere esecutivo" in quanto, gli aumenti automatici dei compensi ai magistrati sarebbe garanzia della loro indipendenza. E siccome i pensionati,con redditi appena sopra la soglia di 1.217 euro non hanno il problema di essere indipendenti , il governo Monti li ha potuti tranquillamente tartassare, negando loro la rivalutazione delle pensioni del 3% riservandola solo ai percettori di pensioni minime che sono pensioni di fame. La logica conclusione è che più è alto il compenso dei magistrati più essi sono indipendenti. Se così stanno le cose sarebbe opportuno raddoppiare il compenso dei giudici in modo da rafforzare ulteriormente la loro indipendenza.

OBAMA, I REPUBBLICANI E IL FISCAL CLIFT.  Negli USA Obama ha di fronte lo stesso problema: se non troverà l'accordo con i repubblicani sulla tassazione dei ricchi,scatteranno i tagli automatici e l'aumento delle imposte previsti dal fiscal cliff che ammontano alla cifra sbalorditiva di 600 miliardi di dollari con gravi ripercussioni sui mercati e sull'occupazione. Anche Obama, come ha fatto Hollande in Francia tassando i super ricchi al 75%, ha fatto della maggiore equità fiscale un cavallo di battaglia che gli ha consentito di vincere la campagna elettorale. L'accordo è difficile ma Obama non intende rimangiarsi le promesse fatte, come d'altra parte ha fatto Hollande dichiarando che sarà riproporrà una nuova legge sulla tassazione dei super ricchi. Per il Presidente USA, infatti, la "priorità assoluta è difendere la classe media".

IL DIBATTITO IN ITALIA SULL'EQUITA' FISCALE. E in Italia Berlusconi ha fatto della materia fiscale un obiettivo primario della campagna elettorale, naturalmente evitando di entrare nei dettagli e di specificare chi sarà benificiario della sua riforma fiscale. Tuttavia si deve ammettere che il padrone di Mediaset, sa come toccare, sia pure demagogicamente, le corde dell'elettorato. Non basta però crogiolarsi sostenendo, giustamente, che la sua credibilità è prossima allo zero, perchè il tema di una riforma fiscale equa e democratica, dovrebbe essere un punto forte e discriminante per la sinistra che ha l'ambizioni di governare questo paese. La Carta D'Intenti, firmata da tutti gli esponenti della sinistra, dal PD alla Sel e al PSI, è bene ricordarlo, denuncia con forza "lo scandalo di rendite o emolumenti cresciuti a livelli indecenti, di ricchezze e proprietà smodate che si sottraggono a qualunque vincolo di solidarietà". Alle affermazioni di principio dovrebbero però seguire le proposte concrete e sopratutto coerenti.

Clemente Manzo