L'anomia del bombarolo

Si contorna di elementi compassionevoli la latitanza di Roberto Di Santo. Per tutti: è solo un uomo esasperato

L'anomia del bombarolo

ROBERTO DI SANTO "IL BOMBAROLO"? «SOLO UN UOMO ESASPERATO» E' ricercato dal 10 gennaio dopo che i carabinieri di Cepagatti hanno scoperto il suo "folle" piano incendiario. Roberto Di Santo, 58 anni, artigiano precario, per tutti è «soltanto un uomo esasperato dalla sua condizione». Questa è l'opinione di chi lo conosce da sempre: cioè la sorella e gli amici di Roccamontepiano, il paese della Provincia di Chieti da cui proviene, e che lo dipingono anche come un uomo molto creativo. «Ti prego, costituisciti alle forze dell'ordine», è l'appello hanno rivolto al fuggitivo. Per gli inquirenti, ovviamente, Roberto Di Santo è un'individuo socialmente pericoloso. Potrebbe, infatti, provocare pericolo per l'incolumità degli  altri ma anche per sè. Si teme che potrebbe compiere un gesto estremo, magari togliersi la vita, e per questo si sta lavorando alacremente per stringere il cerchio intorno alla sua figura ed assicurarlo alla legge (o alle cure mediche) al più presto. 

LE INDAGINI: LA SIM E IL CONTO CORRENTE. Dopo aver bloccato il conto corrente dell'uomo e la carta di credito, in modo da rendere difficile il reperimento di cibo e di quello di cui a bisogno, è stato anche localizzata la sim della sua utenza telefonica. E' stata infatti agganciata una cella della rete nella zona di Chieti Scalo ma si pensa che sia stata abbandonata di proposito, un tentativo di depistaggio, allo scopo di prolungare la fuga.  Di Santo nel celebre videomessaggio che ha fatto il giro della rete ed è stato visitato da migliaia di utenti ha annunciato che «se non verrò preso prima mi costituirò alle istituzioni entro 10 giorni» ma, ed è questo ciò che inquieta, «prima bisognerà fare giustiza». Ed è proprio questa ambigua frase, supportata dai messaggi contenuti nel suo blog (www.rodisan.it) a far temere per il peggio. Secondo la sociologia il comportamento "deviato" di Roberto Di Santo può inquadrarsi nel fenomeno dell'anomia: cioè uno stato di dissonanza cognitiva tra le aspettatice normative e la realtà vissuta (Émile Durkheim). Purtroppo coi tempi che stiamo vivendo, con la crisi economica più feroce dal 1929 sino ad oggi e con la disoccupazione che ha toccato il record della storia del Belpaese di "casi" come quello del Di Santo ce ne saranno sempre di più. E' il mal du siècle.

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