"L'aneme de le morte"

A Serramonacesca si ripete la tradizione di Ognissanti. La leggenda: alle anime dei defunti caramelle e frutta secca

"L'aneme de le morte"

SERRAMONACESCA - La  tradizione popolare abruzzese è ricca di leggende, culti, credenze e racconti inerenti alle festività del 1° e 2 novembre. Nei numerosi borghi, nel corso dei secoli, l'interazione fra riti pagani e cristianesimo ha dato vita  ad  interessantissime e peculiari tradizioni
locali. A Serramonacesca si narra che nelle nebbiose sere di Ognissanti e di tutti i morti, le anime  dei defunti vaghino per le vie del paese, fermandosi nelle case a chiedere che venga dato loro qualcosa. Tale credenza, comune a molte zone d'Abruzzo è sopravvissuta a Serramonacesca, dove l'anima dei trapassati è rappresentata da zucche lavorate a mo' di testa.I bambini passando di casa in casa, recano con loro le zucche illuminate da una candela, bussano quindi alle porte e come tradizione vuole, alla risposta del padrone "Chi è?" essi rispondono in coro: "L'aneme de le morte". Quindi i bravi Serresi elargiscono loro monetine, frutta secca e caramelle. A rievocare questa leggenda, il 31 e l’1 ci sarà la Sagra della zucca e non solo organizzata dall’amministrazione comunale di Serramonacesca. In occasione della sagra verrà offerta una degustazione di vini accompagnati da castagne arrosto. “Questa manifestazione – dicono il sindaco di Serramonacesca, Franco Marinelli e il vicepresidente della Provincia di Pescara, Fabrizio Rapposelli - vuole essere un umile contributo ad una riscoperta delle nostre radici culturali, delle nostre peculiarità, un omaggio alla tradizione popolare abruzzese perché resti viva negli animi delle nuove generazioni, perché della memoria non resti uno sbiadito ricordo”.