L'amore è un diritto (di tutti)

Nel 1990 l'Oms ammise che l'omosessualita non era malattia. Oggi la Giornata Mondiale contro l'Omofobia

L'amore è un diritto (di tutti)

SE NON DIFENDI I DIRITTI DEGLI ALTRI, SARAI DA SOLO A LOTTARE PER I TUOI. Oggi 17 maggio è la Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia, celebrazione annuale in ricordo di quello stesso giorno del 1990 quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità si dovette arrendere all’evidenza che l’omosessualità non era una malattia ma forma naturale dell’orientamento sessuale umano. Dal 2007 è divenuta ricorrenza ufficiale dell’Unione Europea, ciò nonostante il riconoscimento dei diritti fondamentali non corrisponde ad una pari condizione giuridica, molto diversa da paese a paese.

IL CASO DI ITALIA E GRECIA.. In particolare l’Italia resta il fanalino di coda, complici le pesanti ingerenze vaticane, unico paese insieme alla Grecia a non avere ancora una legge contro l’omofobia e alcun riconoscimento pubblico per le coppie di fatto, né etero né omosessuali. Un paese tutt’altro che accogliente, inclusivo e sicuro per le persone LGBT, così come per tutte le minoranze sociali, a maggiore rischio di discriminazione, esclusione e violenza psico-fisica quotidiana, cittadine e cittadini di questo Stato aventi stessi doveri, ma minori diritti. «Combattiamo l’omofobia dilagante», è questo il messaggio del collettivo studentesco La Mala Educacion che ha effettuato un volantinaggio presso l'Università di Chieti. «È passato circa un anno dalle aggressioni omofobe a Chieti scalo, poco o niente è cambiato, continuiamo a vivere in un ambiente, cittadino e accademico, sempre troppo poco disposto ad alimentare confronti e dibattiti sull'omosessualità. Non solo oggi - concludono gli studenti - ma tutti i giorni i diritti delle persone LGBT vanno rispettati e implementati. Sono necessari interventi concreti per il riconoscimento dei diritti civili dei singoli, delle coppie e delle famiglie omosessuali.  Continuiamo a sensibilizzare e mobilitarci dentro e fuori l’Università, se vuoi partecipare lascia un contatto!»

Redazione Independent