L'Aquila sarà un deserto

La mancata ricostruzione: tessuto sociale azzerato. Negli ultimi mesi 1.200 aquilani hanno cambiato residenza

L'Aquila sarà un deserto

L'AQUILA SENZA AQUILANI? CIALENTE FURIBONDO. Bisogna dire che un Massimo Cialente così arrabbiato si era visto difficilmente, in questi ultimi anni. E invece il sindaco dell'Aquila sta rilasciando da alcuni giorni dichiarazioni al vetriolo, durissime, sulla (mancata) ricostruzione della città da lui governata. Come biasimarlo, dopo aver visto in che condizioni versa tutt'oggi il capoluogo di regione? Cialente ha dichiarato a Radio24: «Se io ora non ho i soldi per ricostruire, nel 2016 non ci saranno neanche 40mila abitanti, qui resteranno solo vecchi e dipendenti pubblici. Nell'ultimo anno se ne sono andate seimila persone». Come biasimare, d'altronde, quelle persone che hanno deciso di andare via? La vita è una sola e vivere in un posto che non ti appartiene più, dove il tessuto sociale è stato letteralmente disintegrato, prima dal terremoto e poi dalla mancata ricostruzione, non ha davvero senso.

CHI E' CHE FUGGE? Sono letteralmente "scappati" soprattutto i giovani, le coppie e i professionisti. Comprensibilissimo: di fronte a un'assoluta incertezza sul domani, chi può se ne va perchè pensa a ricostruirsi una vita (altrove) il prima possibile. I residenti all'Aquila sono sempre meno. Magari si cerca di dare una parvenza di normalità, ad esempio per quanto riguarda i consigli e le altre attività di governo della Regione (che si svolgono regolarmente a L'Aquila), ma la realtà è ben altra. All'abbandono della città, poi, si uniscono anche la diffusione di alcol tra i giovani e l'aumento della depressione. Non è una novità: queste, infatti, sono reazioni abbastanza scontate quando la mancanza di una prospettiva futura regna sovrana.

CONTESTATA ANCHE LA PELINO. Che il clima sia sempre più rovente lo testimonia anche ciò che è successo alla senatrice del Pdl Paola Pelino, che ha assistito a un convegno sulla ricostruzione cui ha partecipato anche il presidente del Senato Pietro Grasso; la 'confettara' sulmonese è stata contestata da un gruppo di persone, che l'hanno accusata di aver fatto ben poco per L'Aquila, invitandola al contempo ad adoperarsi di più in Parlamento per le sorti della città. Chiudiamo con la polemica che Cialente ha indirettamente rivolto al sisma "gemello", quello dell'Emilia: «Ora L'Aquila sta mollando - ha affermato - Vivere qui è impossibile. Siamo in credito con il Governo. Si sono preoccupati più dell'Emilia che di noi: la mancanza di una tassa di scopo è stato il peccato capitale». Quel che si dice una guerra tra poveri.



Marco Sette