L'Abruzzo perde le banche

Fusione tra Cassa di Risparmio de L'Aquila e la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona: tagli al personale?

L'Abruzzo perde le banche

ABRUZZO REGIONE SENZA BANCHE? - L'Abruzzo, in un momento di profonda crisi economica, si appresta a perdere due banche del territorio che hanno operato, anche nell'era della globalizzazione, con un proprio management e con autonomie gestionali, vincolando il loro futuro alla crescita dell'economia locale come protagonisti attivi tra i fattori locali dello sviluppo economico di concerto con le associazioni di categoria, le istituzioni locali e le associazioni culturali. A breve, infatti, le due banche, la Cassa di Risparmio di L'Aquila e la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona, quest'ultima più di una volta premiata dalla stampa specializzata per la sua efficienza operativa, saranno fuse nella BPER, che a seguito della conclusione dell'offerta pubblica di scambio ne detiene quasi l'intero capitale sociale, insieme alla Meliorbanca ed alla Popolare di Aprilia mentre rimangono fuori dalla fusione la Banca del Mezzogiorno, la Popolare della Campania ed il polo sardo.

TAGLI AL PERSONALE - Il piano industriale BPER 2012/2014 prevede un taglio del personale di 1200 unità su 12000 dipendenti mediante la riconversione di 750 dipendenti all'interno del gruppo con esuberi reali di 450 unità. "L'impatto della fusione sulla realtà abruzzese - ha spiegato il consigliere regionale di Rifondazione, Maurizio Acerbo - sarà tutto da verificare ma anche se rimarrà il marchio l'identità  locale delle due banche sarò alquanto attenuata e si corre il rischio di un drenaggio del risparmio locale verso il Nord. Occorre che la Giunta regionale faccia gli opportuni passi presso i vertici della BPER  al fine di evitare la fusione delle due banche nella stessa sia per motivi inerenti l'economia abruzzesi sia per il fatto che  sono tra le aziende del gruppo le più efficienti e qualificate. Chiodi e Castiglione - ha concluso Maurizio Acerbo di PRC-FdS - dovrebbero far sentire la voce dell’Abruzzo mettendosi alla testa degli enti locali e delle forze sociali".

 

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC-FdS