Kimberly Clark in vendita

Alanno. La multinazionale è intenzionata a vendere lo stabilimento che occupa 173 operai. L'indotto coinvolge in totale 300 persone

Kimberly Clark in vendita

KIMBERLY CLARK DI ALANNO IN VENDITA. Il consigliere provinciale Enisio Tocco e il sindaco di Alanno Vincenzo De Melis hanno incontrato il direttore della Kimberly Clark di Alanno, Benedetto Maiolino, per conoscere nel dettaglio i progetti della multinazionale, intenzionata a vendere lo stabilimento situato in provincia di Pescara. Un annuncio, questo, che ha destato preoccupazione negli amministratori locali, desiderosi di vederci chiaro. 
«L'unità produttiva di Alanno – spigano Tocco e De Melis - dà lavoro direttamente a 173 addetti, a cui si aggiungono molte altre persone dell'indotto, per un totale di circa 300 persone che ruotano attorno a questo stabilimento, da sempre ritenuto molto solido sotto tutti i punti di vista. La notizia della vendita arriva in un momento particolarmente difficile per la Val Pescara e non vorremmo che a pagare il prezzo di questa operazione siano i lavoratori, perché sarebbe davvero un  colpo mortale per la zona». 

POSTI DI LAVORO IN PERICOLO? Nel corso dell'incontro Tocco e De Melis sono stati rassicurati circa la continuità produttiva, che l'azienda assicura di voler garantire ad Alanno, e sulla possibilità di portare a termine positivamente la vendita con la salvaguardia dei livelli occupazionali. «Prendiamo atto dell'ottimismo dell'azienda – commentano Tocco e il primo cittadino - ma nello stesso tempo riscontriamo le forti preoccupazioni dei lavoratori e dei cittadini. Intendiamo quindi approfondire la questione  e attuare tutte le azioni possibili affinché vengano garantite concretamente la continuità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Tra le iniziative da intraprendere – concludono – pensiamo alla convocazione di una seduta del Consiglio comunale e del Consiglio provinciale, invitando a partecipare le maestranze e i rappresentanti dell'azienda, delle imprese appaltatrici, delle organizzazioni sindacali di categoria e territoriali. Riteniamo che della Kimberly e del suo destino debbano occuparsi la Provincia, il governo regionale e i parlamentari del territorio, affinché si possa scongiurare anche la benché minima possibilità di un epilogo negativo che andrebbe a colpire l'intero territorio».