Italia schiava d'Europa

Il Bel paese terra di conquista per i predatori del Mediterraneo. Anche Pescara fu depredata dai tedeschi

Italia schiava d'Europa

ITALIA SCHIAVA D'EUROPA - Stato europeo o colonia franco/tedesca? Questa è la domanda che da giorni risuona nella testa degli italiani, siamo a tutti gli effetti uno dei  27 stati dell’unione europea, o  vista l‘attuale situazione economico/finanziaria, la nostra bella Italia sta diventando terra di conquista per coloro che da secoli hanno sempre tentato di mettere le mani sul mediterraneo? Perché è innegabile che Francia e Germania, in diverse fasi, e con diversi modus operandi, hanno sempre voluto allargare i propri confini e la loro egemonia sulla penisola italica.

CAPITALISMO PIRATA - La storia si ripete, e facendo dietrologia penso a Napoleone, dapprima salvatore, poi ladro delle piu belle opere d’arte italiane, che oggi arricchiscono i musei francesi, o Hitler, prima alleato, poi conquistatore, che tra un bombardamento e l’altro depredava tutto ciò potesse servire per alimentare l’industria bellica tedesca (anche Pescara pagò il suo dazio, le belle aquile dell’allora ponte littorio, oggi ponte vecchio, le campane del Sacro Cuore di della cattedrale di San Cetteo). Oggi invece la guerra “si gioca” sui mercati azionari, spread, bund, bot  e  chi più ne ha più ne metta, tutte armi apparentemente inoffensive, ma che fanno male alla nostra Italia. Chi sta speculando a nostre spese? cosa ci nascondono davvero i nostri politici?

I "NOSTRI" SACRIFICI - L’Europa ci chiede grossi sacrifici, la stessa Europa, o meglio, Francia e Germania ci negano aiuto, l’Italia si fa carico di una situazione difficile che potrebbe mettere in discussione l’euro  e l’unione europea, oltralpe qualcuno o non capisce o fa finta di non capire. L’Inghilterra, uno dei paesi fondatori dell’Unione europea resta ai margini, mantenendo la propria moneta, dissentendo dall’europarlamento su alcune scelte di natura economica, adottando una politica sull’immigrazione rigida, come anche la Germania e la stessa  Francia, e l’Italia invece a fare da paravento. Scelte importanti, come quella sul nucleare, che vengono lasciate all’arbitrio dei singoli Stati, l’Italia decide no sul nucleare, (e direi anche giustamente)  restando ancora schiava delle solite fonti di energia (petrolio e metano), e pagando in termini economici prezzi stellari per l’energia (guardate l’impennata del costo dei carburanti),  ma a 200 km da casa nostra la Francia ha le sue centrali,  inutile sottolineare come le eventuali conseguenze di una catastrofe nucleare avrebbero ripercussioni anche sul territorio e sulla popolazione  italiana.

CI VOGLIONO COMPRARE? - Se le cose dovessero continuare su questa falsa riga, i nostri “amici” nord europei fra qualche  anno si approprieranno delle ricchezze che formano il nostro patrimonio, finanche le nostre belle spiagge, infatti c’è in atto a livello europeo la liberalizzazione dei demani marittimi, questo consentirebbe a grosse multinazionali di acquistare le nostre belle spiagge  in aste pubbliche, dove sicuramente i gestori italiani non potranno mai competere con lo strapotere dei competitors stranieri. Giusto per fare un cenno al caso del momento, in un momento di difficoltà chi dovrebbe darsi da fare più degli altri affinché la nave non affondi  dovrebbe essere il comandante, l’uomo più rappresentativo, colui con più poteri, sicuri che Francia, Germania ed Inghilterra stiano facendo la loro parte per il bene dell’Europa? Qual’è quindi il sentimento di noi italiani di fronte a questo nuovo scenario, sicuri che siamo ancora europeisti e pro euro? Traete le vostre conclusioni cari lettori, ma sappiate, siamo solo al tramonto, il buio della notte deve ancora arrivare.

Bruno Mazzuccato