Università Chieti: gli studenti, "Non abbiamo uno spazio per ragionare"

Inaugurato l'anno accademico. Il Rettore Di Ilio: "Fiducia per il futuro, con le immatricolazioni siamo a più di 6.400". Ma i ragazzi non sono soddisfatti

Università Chieti: gli studenti, "Non abbiamo uno spazio per ragionare"

BELLE PAROLE, MA... Un bilancio dal quale emerge "con chiarezza la solidità degli equilibri economici e finanziari attraverso i quali poter guardare con fiducia al futuro del nostro ateneo, che all'interno del panorama italiano segnato in questi ultimi anni da un calo delle immatricolazioni ha fatto registrare una sostanziale tenuta con, ad oggi, più di 6.400 matricole" quello tratteggiato dal rettore Carmine Di Ilio, che oggi a Chieti ha inaugurato l'anno accademico 2014-2015 dell'Ud'A Chieti-Pescara.

STUDENTI: "PERCORSO CRITICO". Non tutti però sono soddisfatti: "Un momento di riflessione all'interno di un percorso critico", così gli studenti dell'ex facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università 'D'Annunzio' hanno definito l'iniziativa alla quale hanno dato vita questa mattina in coincidenza con l'inaugurazione dell'anno accademico esponendo uno striscione negli ampi spazi verdi del campus dell'ateneo di Chieti.

"NON ABBIAMO UNO SPAZIO PER RAGIONARE". Gli studenti hanno diffuso un volantino 'Cerebr-azione' dell'università nel quale fra l'altro scrivono: "In questo sistema, soprattutto, non abbiamo spazio per ragionare insieme e non abbiamo tempo per farlo. Per questo oggi vogliamo raccogliere le idee riguardanti la precarietà caratterizzante il nostro immediato futuro lavorativo, ma soprattutto il nostro presente. Inauguriamo i nostri Cahiers de doleances. Rifiutiamo la celebrazione incosciente e inauguriamo la cerebr-azione cosciente".

L'UNIVERSITA'-AZIENDA. Dicono ancora gli studenti: "Il nostro sapere umanistico e il nostro ruolo sociale è il primo ad essere messo in discussione dall'università-azienda: siamo persone improduttive e il nostro lavoro impalpabile apparentemente non produce Pil. Si afferma questo mentre il mondo occidentale soffre d'ignoranza, dopo aver costruito da solo la propria crisi economica, ecologica e internazionale".

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