In Testa alla protesta

Il presidente della Provincia punta il dito sui salotti romani «liste Pdl siano rappresentative». Chi va al Parlamento?

In Testa alla protesta

LISTE PDL. TESTA: NO ALLE LOGICHE ROMANE. Comincia senza tanti giri di parole il "j'accuse" del presidente della Provincia di Pescara, "ortodosso" del berlusconismo nonchè risposta abruzzese al "bon ton" della meglio aristocrazia, Guerino Testa. «Non ci nascondiamo dietro un dito - scrive Testa - Il Pdl si presenta alle elezioni politiche con tanti segni meno: il consenso non è più quello di una volta, gli addii sono stati numerosi, e il disinteresse per la politica è palpabile tra i cittadini. E' per questi motivi che il Pdl deve cogliere al volo la grande opportunità di rinnovamento che l'imminente tornata elettorale porta con sé». Paole forti che sembrano annunciare l'imminente tonfo elettorale. Gli ultimi sondaggi, infatti, danno Bersani+Vendola al 24% dei consensi mentre Berlusconi+Lega, in rimonta, sono al 20%.

IL LISTINO ALLA CAMERA ED AL SENATO. Nel mirino di Testa ci sono i nomi dei papabili da inserire nelle liste del Popolo delle Libertà alla Camera ed al Senato. «In questi giorni - aggiunge - il Popolo delle Libertà sta mettendo a punto le liste per le elezioni politiche e ritengo che in questa occasione debba dimostrare, e mi auguro che accada, di essere un partito aperto a nuove idee, a nuovi contributi, a nuovi nomi, in grado di rappresentare a Roma le istanze del territorio, prima tra tutti quello Pescarese che rappresenta il motore economico della regione. Temo con terrore - sostiene - che accadrà esattamente il contrario. In lista potrebbero finire i soliti noti che vengono riproposti sic et simpliciter dalle stanze romane come se negli ultimi anni in Italia non fosse accaduto assolutamente nulla. Ma l\'Italia è cambiata profondamente, i cittadini chiedono forze e voci nuove per risollevare il Paese, sollecitano un ricambio per ricominciare a credere in un partito la cui identità è andata via via sbiadendo». Ma a chi si riferisce il presidente della Provincia? Naturalemente a Filippo Piccone, Antonio Del Corvo, Fabrizio Di Stefano, Paolo Tancredi e, forse, anche al presidente di Regione Gianni Chiodi, che potrebbe essere chiamato dal "dominus" all'ultimo secondo.

«NON MI CANDIDO». Per concludere Testa ha detto di credere «ancora nel Pdl, in maniera assoluta» e di riflettere a voce alta «non perché ambisco ad una mia candidatura o per portare avanti gli interessi di uno piuttosto che di un altro. Anzi. Sono convinto che ci siano parlamentari validi da riproporre ma nello stesso tempo mi faccio portavoce delle istanze dei cittadini, del mormorio di malcontento che registro quotidianamente rispetto ad un partito che deve cambiare pagina e affidarsi a politici che non hanno nulla a che fare con il passato e le sue logiche». Come disse Schettino scendendo dalla nave. Vabbuò

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