Ilva. Notte sull'altoforno

Il Gip di Taranto boccia il piano da 400 mln: «Non tutela la salute». Sciopero per il fermo della produzione

Ilva. Notte sull'altoforno
ILVA. SCIOPERO CONTRO IL FERMO TOTALE. Il GIP di Taranto Patrizia Todisco ha respinto il piano di risanamento di 400 milioni predisposto dai dirigenti dell'ILVA. Ha anche rigettato la richiesta di mantenere un minimo di produzione per consentire agli operai di lavorare. Il suo commento è stato "i beni in gioco: salute, vita e ambiente ma anche il diritto ad un lavoro dignitoso e non dannoso per la salute, non ammettono mercanteggiamenti".
 
OPERAI SUGLI ALTIFORNI PER PROTESTARE. "Si ai diritti no ai ricatti" dice il manifesto affisso davanti ai cancelli dell'ILVA di Taranto. Gli operai, considerato che l'altoforno 5 è il più grande e il più produttivo d'Europa, e che il piano dei custodi giudiziari, ne prevede lo spegnimento, temono che l'ILVA  chiuderà se il piano sarà applicato. Per questo motivo 5 operai hanno trascorso la notte sulla torre di smistamento dell'altoforno. Protestano contro lo spegnimento totale degli altiforni 1 e 5. "vogliamo che si trovi un punto d'incontro tra procura e azienda"  hanno dichiarato i manifestanti aggiungendo poi "siamo disposti a tutto pur di difendere il nostro posto di lavoro, abbiamo figli, abbiamo famiglia, abbiamo mutui. Ci auguriamo che tutto vada a buon fine" Questa mattina altri 9 operai sono saliti sulla passerella del camino E132  a 70 metri d'altezza e hanno reso noto che attueranno lo sciopero della fame e della sete ad oltranza.
Intanto Fim e Uilm hanno proclamato uno sciopero per le giornate del 27 e del 28 settembre per scongiurare il fermo totale della produzione.
c.m.