Il "peso" dell'assenza di Legnini sulla ricostruzione del cratere

L'ex sottosegretario al Mef con delega alla ricostruzione era la garanzia. Serve una svolta per L'Aquila ed i comuni del cratere: ma il premier Renzi è ancora assente

Il "peso" dell'assenza di Legnini sulla ricostruzione del cratere

IL PESO DELL'ASSENZA DI LEGNINI. Il "peso" di Giovanni Legnini, recentemente eletto vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato - a prescindere dall'appartenenza politica - fondamentale per L'Aquila e dei 56 Comuni del cratere sismico. L'ex sottosegretario al Ministero di Economia e Finanze con delega alla Ricostruzione ha, infatti, sempre goduto di rapporti privilegiati col potere, quello vero, e dove serve grazie alle capacità politiche ed alla preparazione dell'avvocato teatino.

Adesso quel vuoto, come denunciato dal sindaco Massimo Cialente e dal coordinatore dei sindaci delle aree omogenee, Emilio Nusca, comincia a pesare. La ricostruzione del centro storico è ferma per mancanza di fondi: ovvero i soldi ci sono ma non è possibile contrarre mutui con la Cassa dei Depositi e Prestiti dello stato perchè si violano i vincoli di stabilità imposti dalla Ue.

Per sostituire Legnini si è fatto il nome della senatrice aquilana Stefania Pezzopane la quale, più volte, ha criticato il Partito Democratico di non aver subito individuato l'alternativa. Ieri doveva essere il giorno dell'attesissima visita del Premier Matteo Renzi a L'Aquila ma, come è noto, c'è stata la disdetta per ragioni riconducibili al disastro di Genova.

E, intanto, l'Abruzzo montano, quello distrutto dal sisma del 6 aprile 2009, aspetta. Aspetta di conoscere quello che sarà il suo futuro. Perchè il presente non è affatto roseo.

Redazione Independent