Il mostro tossico di Bussi

Blundo (M5S) porta in Senato il caso della "discarica abusiva più grande d'Europa". La bonifica costa 150 mln

Il mostro tossico di Bussi

IL M5S PORTA AL SENATO LA DISCARICA ABUSIVA DI BUSSI. Intervenendo al Senato Enza Blundo la parlamentare abruzzese del Movimento 5 Stelle ha denunciato la drammatica sitazione ambientale e sanitaria presente nell'area di Bussi sul Tirino in provincia di Pescara, sede storica di uno dei poli chimici più inquinanti d'Italia. In questo luogo, come è noto, per molti anni sono stati sversati e sepolti illegalmente oltre 500mila tonnellate di veleni: sostanze tossiche e cancerogene, come cloroformio, tetracloruro di carbonio e triclorobenzeni, provenienti dagli stabilimenti chimici della zona. L'estrema gravità della situazione è stata anche recentemente confermata dal WWF, che diffondendo i dati dell'attività di monitoraggio del sito, ha senza mezzi termini etichettato il quadro come " sconfortante". Nelle analisi riferite al sito industriale, ai pozzi spia a valle del sito e a quelli situati nella Valle del Pescara, sono state registrate notevoli e molteplici superamenti delle Concentrazione Soglia della Contaminazione sia della falda superficiale sia di quella profonda, oltre che nei terreni, con conseguenti gravissimi rischi per la salute dei cittadini. Inoltre nel sito è presente una quantità di diossina, materiale non degradabile, superiore di circa 24 volte rispetto al tasso consentito, che contribuisce a contaminare ancora di più l’intera area. «Lasciando da parte l'aspetto giudiziario della vicenda che vede il rinvio a giudizio, da parte del Gup di Pescara, di ben 19 persone - ha spiegato la senatrice Enza Blundo - soprattutto dirigenti degli enti regionali di gestione dell’acqua e del gruppo Montedison, per il reato di inquinamento e disastro ambientale e avvelenamento di acque, chiedo in quest'aula un intervento immediato del governo per la bonifica del territorio di Bussi sul Tirino e la tutela della salute dei cittadini abruzzesi, da molti anni messa fortemente a rischio»Attualmente i rifiuti restano depositati nella valle, coperti da un telone, e nonostante la necessità di una immediata bonifica, per la quale non sono sufficienti i 50 milioni stanziati occorrerebbero almeno 150 milioni di euro, i lavori non accennano ad iniziare. «Bisogna intervenire subito, senza tentennamenti e accertare le responsabilità dei vecchi e dei nuovi proprietari, anche ai fini dei risarcimenti. In conclusione si deve necessariamente e rapidamente procedere ad una scrupolosa e concreta bonifica dell'area nell'esclusivo interesse della salute dei cittadini" ha concluso la parlamentare abruzzese del Movimento 5 Stelle.

Redazione Independent