Il "mistero" dei progetti a sostegno dell'informazione rimasti nei cassetti della Regione

Che fine hanno fatto le leggi per l'editoria abruzzese? Ce ne sono due, oltre la proposta a costo zero del Ceo Abruzzo, perchè la Commissione Bilancio non trova il tempo di esaminarli?

Il "mistero" dei progetti a sostegno dell'informazione rimasti nei cassetti della Regione

IL "MISTERO" DEI PROGETTI A SOSTEGNO DELL'INFORMAZIONE RIMASTI NEI CASSETTI DELLA REGIONE ABRUZZO. Continiuamo a scrivere di questo argomento, ben consapevoli di essere rimasti in solitudine e di non suscitare il minimo interesse nei destinatari di questo scritto. D'altra parte a chi interessa una stampa libera, forte e soprattutto indipendente? A questa domanda i lettori di AbruzzoIndependent.it sapranno trovare una risposta certamente adeguata. Ma tornando alla questione ricordiamo che, all'indomani della chiusura del quotidiano "Il Tempo" (31 ottobre 2014), con il conseguente licenziamento di molti colleghi della redazione pescarese, tutti ma proprio tutti i politici della nostra Regione si sperticarono in dichiarazioni, promesse, a mezzo stampa e durante convegni organizzati dall'Ordine dei Giornalisti e dal Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi che ad oggi, dopo quasi tre anni, restano "lettera morta". A conferma di quanto appena sostenuto basti pensare che, da più di un anno, giacciono nei cassetti dell'Emiciclo quelle due timidissime proposte di legge, che portano la firma di Maurizio Di Nicola e del presidente del consiglio regionale, il giornalista Giuseppe Di Pangrazio. Possibile che la Prima Commissione Bilancio, Affari generali e istituazionali non sia riuscita a trovare un "buchetto" per fare sintesi e portare in Consiglio anche questa materia? Eppure tutti, ma proprio tutti, i settori rilevanti della nostra economia (trasporti, agricoltura, industria, terziario, turismo, sanità, formazione, cultura, etc etc) hanno beneficiato, continuano a beneficiare e beneficieranno in futuro del sostegno (parliamo di milioni di euro), giusto secondo il nostro punto di vista, del nostro ente regionale: e come mai l'informazione no? Ci piacerebbe che al tema in oggetto rispondesse il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso che sappiamo essere un avido lettore oltre che un profondo conoscitore del mercato editoriale.

LA PROPOSTA DEL CEO ABRUZZO.  Marco Manzo, responsabile del CEO Abruzzo (Comitato Editori Online) torna a chiedere, dopo l'inutile audizione di giugno 2016, una Legge sulla Trasparenza Amministrativa e sulla Pubblicità Istituzionale con l'obiettivo di garantire occupazione tra i giornalisti e contestualmente colmare quel bisogno di informazioni sugli impieghi e le destinazioni del denaro pubblico. "Le proposte legislative in discussione non ci piacciono assolutamente - spiega il dottor Manzo - perchè mancano di logica, praticità e visione del futuro, aspetti che mancano nei progetti legislativi in discussione. Qualcosa di positivo è stato fatto al Comune di Pescara dove è stata approvata una delibera sulla trasparenza amministrativa, in linea coi dettami del nuovo Codice degli Appalti, a costo zero per il contribuente, che però inspiegabilmente resta inapplicata dal punto di vista del regolamento e non riusciamo a capirne le ragioni. Quanto all'intervento del legislatore regionale ci auguriamo, nonostante tutto, qualcosa venga deciso e in tempi brevi perchè la crisi del mercato dell'informazione mette a rischio, oltre che i posti di lavoro o il reddito che un editore riesce a procurare attraverso la vendita di servizi pubblicitari, anche un bene fondamentale tutelato dalla nostra Costituzione".

Redazione Independent