Il contratto sessuale della segretaria di Luigi De Fanis

L'ex assessore alla Cultura avrebbe garantito uno stipendio per prestazioni di "ampia" natura. La difesa: Falso. Pronti a querele

Il contratto sessuale della segretaria di Luigi De Fanis

IL CONTRATTO DI "AMPIA NATURA" CON UN'AVVENENTE 32ENNE. L'ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, 52 anni, medico, recentemente arrestato per presunte tangenti nell'ambito dell'operazione "Vate", torna a far parlare di sè per un contratto , come dire, di "ampia natura". Secondo quanto riportato da Giuseppe Caporale sul quotidiano "La Repubblica" De Fanis, infatti, avrebbe preteso da una giovane, alta ed avvenente, che lavorava come segretaria presso l'assessorato a 1200 euro al mese, rapporti sessuali almeno una volta a settimana, dietro un compenso "forfait" di 3mila euro al mese.

Il documento, per quanto incredibile, è stato trovato durante le perquisizioni disposte dal magistrato Giuseppe Bellelli, con tanto di firma dalla 32enne di cui, ovviamente, si omette il nome. Sempre su "La Repubblica" si riferiscono le modalità che hanno determinato il ritrovamento del "curioso" documento. Era dentro un cestino dell'abitazione dell'assessore perchè era stato fatto a pezzi, ma gli inquirenti sono comunque riusciti a ricostruirlo come un puzzle.

L'AMMISSIONE: «ERA OSSESSIONATO DA ME». Portata in procura la segretaria avrebbe ammesso la relazione con l'assessore «L’assessore era ossessionato da me… - ha raccontato la 32enne al magistrato - e mi ha costretto a firmarlo. Io non ho potuto rifiutare. Ho avuto paura… Voglio uscire da questa storia, sono additata da tutti come “quella lì” e io non ha fatto nulla: però non ho preso un centesimo di quelle tangenti e ignoro cosa sia successo…».

E, poi, le intercettazioni, anche queste pubblicate da "La Repubblica", che rivelerebbero un'inquietante abitudine. «Vai a timbrare, poi esci e vai a farti bella…. poi ritorni e timbri. Basta che fai quattr’ore… Chi ti conta la jurnata… capit?».

Luigi De Fanis, che si è dimesso dall'incarico di assessore, deve rispondere dell'accusa di concussione, truffa aggravata e peculato. L'indagine è partita dalla denuncia di un imprenditore dello spettacolo, Andrea Mascitti, ospite al programma del giornalista Michele Santoro Servizio "Pubblico", al quale sarebbe stata chiesta una tangente da 4mila euro.

Redazione Independent