Il (Sub)Governo

Abruzzo Independent propone 14 "menti straordinarie". Capo dello Stato Zagrebelsky (o Bonino)

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IL (SUB) GOVERNO IDEALE. La tentazione di scegliere dei nomi "non italiani" per occupare alcune delle principali cariche dello Stato è forte. Ci piace molto, e non è un mistero, il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, leader del movimento non violento birmano, magari a ricoprire la carica di Presidente della Repubblica Italiana. Ma questa soluzione non sarebbe proponibile nè sarebbe una buona idea. Il giornalista di Servizio Pubblico Michele Santoro aveva lanciato il "Governo Rodotà", sostenuto da Pd e M5S, che non era male (ma non superlativa). L'Italia, infatti, ha dei nomi "forti" che possono fare bene in ogni settore della vita pubblica ma che, per una ragione o per l'altra, non si riesce a coinvolgere il prima persona. Alcune di queste "menti straordinarie" erano venute in mente a noi di Abruzzo Independent ma ci siamo rifiutati di pubblicare questo pezzo per non condizionare le elezioni nè il pensiero dei nostri elettori. Oggi sciogliamo le riserve. O quasi...

LE NOSTRE "MENTI STRAORDINARIE". All'Istruzione vedremmo il Ministero affidato al premio Oscar Roberto Benigni, di cui adoriamo le capacità didattiche oltre che umane. Agli Esteri, se dipendesse da noi di Abruzzo Independent, l'incarico andrebbe senza dubbio al fondatore di "Emergency", il medico "pacifista" Gino Strada. Agli Interni lo scrittore Roberto Saviano sarebbe perfetto per il rigore ed il rispetto mostrato verso il Paese. Mentre per l'Ambiente ci piacerebbe coinvolgere il fondatore del MoVimento 5 Stelle Beppe Grillo, che da anni si occupa delle problematiche dei rifiuti e di energie sostenibili (vediamo cosa sa fare). Alla Difesa proporremmo il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, proprio in virtù della sua assoluta "non belligeranza". Allo Sviluppo Economico non sarebbe male affidare il "delicatissimo" Ministero all'economista-accademico Luigi Zingales. Alla Giustizia vedremmo molto bene la radicale Emma Bonino, per qualcuno già pronta a salire sul Colle del Quirinale (Presidenza delle Repubblica). Alla Cultura sosteniamo la candidatura del maestro Franco Battiato: l'ex assessore della Regione Sicilia ha un curriculum degnissimo che non ha bisogno di sponsorizzazioni. Alla Salute ci piaceva Ignazio Marino, primo medico a trapiantare un organo ad un sieropositivo, ma il Partito Democratico l'ha lanciato nella corsa al Campidoglio: oggi punteremmo sull'ex leader di Lotta Continua Adriano Sofri. Al Lavoro potremmo strappare al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia l'assessora Cristina Tajani: è stata allieva di Pietro Ichino alla Statale al dottorato in scienze del lavoro. Alle Infrastrutture vedremmo davvero bene la giornalista Milena Gabanelli, una donna che senza dubbio darebbe un importante contributo al miglioramento di uno dei ministri più strategici del Paese. Capitolo politiche agricole la scienziata Catia Bastioli, autrice di diversi brevetti nel campo delle tecnologie bioplastiche.

NODO PREMIER E PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Con uno staff simile andrebbe bene come Premier della Legislatura XVII^ (numero sfortunato) il giurista Gustavo Zagrebelsky ovvero anche quello proposto da Santoro (Stefano Rodotà), profili al di sopra di ogni sospetto e di assoluta qualità. E per il Quirinale? Potrebbe andare bene uno dei due nomi sopra citati, anche se gradiremmo vedere una donna, la prima, come Capo dello Stato. 

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