Il Risveglio di Paolini

L'ex sindaco di Lanciano, sempre mite con stampa ed Ecologica Sangro, all'improvviso si è destato dal sonno

Il Risveglio di Paolini

IL RISVEGLIO DI PAOLINI - Filippo Paolini, ex sindaco di Lanciano e oggi coordinatore cittadino del Pdl, sembra avere ormai deciso quali debbano essere i suoi "nemici": la stampa locale e l'Ecologica Sangro. Proprio lui, che durante il suo doppio mandato a Palazzo di Città è sempre stato un tipo tranquillo, mai una polemica fuori posto, all'improvviso si è "risvegliato" e ha iniziato a sparare a zero sia contro i giornalisti che contro l'Ecologica, colpevoli - in entrambi i casi - di fare disinformazione. Nel tritacarne è così finita anche la collega del Centro Daria De Laurentiis, che ha redatto un articolo senza concedere a Paolini il diritto di replica: «La Direzione del quotidiano “Il Centro” - ha detto l'ex primo cittadino - da quando è alla guida della Città di Lanciano una coalizione di “sinistra” non perde mai occasione di fare disinformazione, facendo suonare sempre e soltanto una sola campana». E poi l'affondo contro l'Ecologica Sangro e l'assessore all'ambiente Evandro Tascione: «Perché non si procede nei confronti dell’Ecologica per il recupero credito di quasi 100.000 euro di sanzioni comminate durante la nostra Amministrazione a causa del mancato rispetto del contratto per i servizi di igiene urbana?».

E ancora: «Perché non si verifica se la discarica di Contrada Serre è stata ufficialmente riconsegnata al Comune di Lanciano dopo la chiusura del 1995? Perché l’Assessore non verifica gli interventi fatti per la messa in sicurezza della discarica di Serre dalla nostra amministrazione comunale negli anni passati e per i quali l’Ecologica è debitrice nei confronti del Comune di svariate centinaia di migliaia di euro?». Paolini chiede infine a Tascione perché «proprio ora vuole rivedere il capitolato del servizio per la raccolta dei rifiuti? Non è che per caso lo vuole modificare perché troppo oneroso per l’Ecologica che tra l’altro (ed è sotto gli occhi di tutti) ad oggi, pare, non lo rispetti (il capitolato) neanche per il 40%?». Ma la maggioranza non ci sta e non resta in silenzio.

A Paolini risponde Alessandro Di Matteo, capogruppo in consiglio comunale di “Lanciano in Comune”: «Sembra che Paolini sia come Biancaneve che si sveglia da un lungo sonno, quello politico-amministrativo che i lancianesi hanno sperimentato sulla loro città, senza avere un po’ di memoria». Alle domande di Paolini, Di Matteo ribatte ponendo altri quesiti: «Chi è che ha esternalizzato il sistema di raccolta della nettezza urbana a Lanciano? Dov’era Filippo Paolini quando è stato sottoscritto l’accordo/convenzione con la società Ecologica Sangro? Su quale poltrona sedeva? È la stessa persona che è stato Sindaco per 10 anni? Quali controlli si è preoccupato di mettere in cantiere per il rispetto dell’accordo/convenzione?». Di Matteo allarga il problema e chiama in causa anche la centrale a biomasse in costruzione in Contrada Villa Pasquini, il bando per la costruzione dei nuovi loculi al Cimitero e il "saccheggio" subito dalla città di Lanciano per la Asl: «Neanche il fiato di una parola per difendere questa città. E adesso vogliamo dare lezioni di efficienza? Non ora. Il tempo è scaduto. Prendiamo atto che la verginità è una qualità che oggi scarseggia. In politica è rara».

 

Giuseppe Marfisi