Il Re è nudo

Lo scontro Berlusconi-Monti segna il livello della crisi politica. Chi vuole vendere l'Italia per risanare il debito?

Il Re è nudo

IL RE E' NUDO. I feroci scontri mediatici tra Berlusconi e Monti in un certo senso sono un segno di chiarezza per noi perché svelano di quanta ipocrisia sia ammantato il potere in Italia: prima i due leader si rispettavano a vicenda sperticandosi in pubbliche lodi, ora invece se le dicono di tutti i colori e ci mostrano finalmente il Re è nudo.

BERLUSCONI SPOSA LE TESI DI GRILLO. Se leggiamo le recenti dichiarazioni di Berlusconi, certamente un demagogo populista e corresponsabile dello stato attuale di crisi in cui versa l'Italia, ci accorgiamo che delle cose sensate, sia pure pro domo sua, le sta dicendo. Nel criticare aspramente il Montismo non è solo; infatti si ritrova curiosamente in compagnia dei "comunisti", la sinistra radicale tanto vituperata. Poco ci manca che proponga di infrangere il tabù della moneta unica proponendo l'uscita dall'Euro! Comunque sia ci sono delle argomentazioni del M5S e di molti esponenti della sinistra, di cui l'ex Premier si è appropriato e su cui vale la pena di riflettere.  

RISANARE IL DEBITO SVENDENDO I BENI DELLO STATO? Una di queste è: come mai il debito pubblico è arrivato a  superare la soglia dei 2 mila miliardi, soglia definita chissà perché psicologica, e la disoccupazione è aumentata nonostante le misure di austerità imposte dal governo Monti e condivise finora dalla maggior parte dei partiti politici compreso quello di Berlusconi? Un'altra domanda che credo, siamo ormai in molti a farci, è: come è possibile che, come è stato in pompa magna dichiarato, verso la fine 2013, la crescita inizierà a ripartire, visto che proprio dal 2013 per legge costituzionale si dovrà pareggiare il bilancio e che proprio a far data dal primo gennaio 2013 partirà l'applicazione del famigerato fiscal compact che, come è da tutti riconosciuto, comporterà manovre pazzesche da 40 forse 50 miliardi l'anno per 20 anni? Nessuna persona sana di mente può pensare che con le sole ulteriori  politiche di rigore e inasprimento fiscale sarà possibile rispettare gli impegni presi. Non ancora è stato detto con chiarezza, ma l'unica soluzione possibile per comporre questo puzzle sembra essere quella della messa in liquidazione di parte consistente del nostro patrimonio nazionale. Siccome è pacifico che qualcuno beneficierà di questa possibile colossale svendita, viene da pensare che questo qualcuno, i poteri forti rappresentati dalla grande finanza e dalle banche, siano stati anche i promotori della crisi. Sarà un caso che diversi membri del governo "tecnico" e lo stesso Draghi presidente della BCE hanno avuto un ruolo importante in  istituzioni finanziarie come Goldman Sachs (fallita nel 2008), Intesa San Paolo, o siano stati membri di consigli di amministrazione di grandi multinazionali, o che abbiano fatto parte del misterioso Club Bilderberg? A pensare male si farà pure peccato, ma ci si indovina come diceva Andreotti, Sarebbe ora che chi si candida alla guida del paese, dicesse con chiarezza come pensa di affrontare la crisi e non si esprimesse con dichiarazioni sibilline come quella  pronuinciata da Bersani quando all'indomani della vittoria delle primarie ha detto " noi dobbiamo vincere senza raccontare favole" altrimenti "non si governa".

Clemente Manzo